“Offrire ai policy maker un contributo tecnico utile a stimolare politiche nuove nella protezione dei minori dalla violenza che permetta la nascita di Servizi ospedalieri per la diagnosi del maltrattamento infantile in ogni regione, in linea con le avanguardie internazionali di contrasto al fenomeno”. Così Federica Giannotta, responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des Hommes, sintetizza l’obiettivo del primo studio per un modello di centro ospedaliero di diagnosi, presentato questa mattina a Roma. Dagli anni ’90 l’Oms invita i Paesi a riconoscere il maltrattamento quale problema di salute pubblica ma, ha spiegato, “in Italia una risposta univoca tarda ad arrivare”. Il maltrattamento, infatti, “è riconosciuto quale Lea, tuttavia non dispone di una cornice programmatoria univoca che permetta di avere in ogni Regione un presidio ospedaliero avanzato e dotato di personale specializzato, linee guida e facilities necessari alla sua corretta diagnosi e intercettazione”. Questo comporta risposte disomogenee tra regioni con il rischio che il fenomeno non venga diagnosticato. Di qui lo studio su quattro ospedali: Aou Meyer Irccs di Firenze, Aou di Padova,Ospedale Santobono – Aorn Santobono Pausillipon di Napoli e Aou Policlinico Giovanni XXIII di Bari. Quattro le dimensioni dei loro operatori esplorate: attitudine, conoscenza, gestione degli iter diagnostici, cura dei casi di maltrattamento.