È stata lanciata oggi, nel contesto dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la campagna di finanziamento 2026–2030 della Global partnership for education (Gpe), promossa da Italia e Nigeria insieme al presidente del consiglio di amministrazione della Gpe. La campagna, denominata “Multiply Possibility”, ha già raccolto oltre 50 milioni di dollari in impegni iniziali da parte di donatori sovrani, fondazioni e filantropi. L’obiettivo è mobilitare 5 miliardi di dollari e sbloccarne altri 10 miliardi per migliorare l’accesso e la qualità dell’istruzione in 91 Paesi partner, con l’ambizione di trasformare l’apprendimento di 750 milioni di bambini. La campagna arriva in un momento cruciale: entro il 2040, quasi 900 milioni di giovani nei Paesi partner della Gpe entreranno nel mondo del lavoro. Tuttavia, oltre 270 milioni di bambini non frequentano ancora la scuola, due terzi dei quali nei Paesi partner. Nei Paesi a basso reddito, quasi il 90 per cento dei bambini di 10 anni non è in grado di leggere e comprendere un testo semplice.
Secondo i promotori, “l’istruzione rappresenta uno degli investimenti più strategici per lo sviluppo globale”. Negli ultimi quarant’anni ha contribuito al 50 per cento della crescita economica mondiale e al 40 per cento della riduzione della povertà estrema. “Un’istruzione di qualità è anche un potente strumento di pace – sottolineano i promotori della campagna –. Un anno in più di scuola può ridurre il rischio di conflitti fino al 20 per cento, con effetti particolarmente significativi per le ragazze e le donne. L’educazione contribuisce a contrastare le cause della violenza, rafforza la resilienza all’estremismo e favorisce società più coese e stabili. Una Gpe pienamente finanziata potrebbe catalizzare un miglioramento sistemico dell’istruzione, promuovendo bilanci nazionali più solidi e sostenibili e accelerando il progresso verso obiettivi globali come salute, uguaglianza, azione climatica e crescita economica”.