Pace: mons. Satriano (Bari) ai giovani della nave “La Bel Espoir”, “siete per noi speranza viva, in voi il sogno di un mondo diverso”

(Foto arcidiocesi di Bari-Bitonto)

“Oggi più che mai abbiamo bisogno di levare insieme la voce verso il cielo, invocando la pace come dono che ci supera, che non nasce dalla sola volontà dell’uomo ma dalla grazia di Dio. La pace è un seme fragile, continuamente minacciato: la vediamo compromessa quando il diritto all’esistenza dei popoli viene calpestato, quando il diritto internazionale viene ignorato e violato, quando l’indifferenza e la violenza lasciano sul mare e sulla terra il grido dei poveri e degli innocenti”. Lo ha affermato ieri sera l’arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Giuseppe Satriano, nell’introduzione al momento di preghiera ecumenico con i giovani della nave “La Bel Espoir” che si è tenuta sul sagrato della parrocchia San Ferdinando a Bari.
In questa cornice così drammatica – ha osservato il presule –, voi giovani siete per noi speranza viva. Con la vostra navigazione, con la scelta di stare insieme come compagni di viaggio, ci mostrate che la fraternità e la condivisione sono le vie privilegiate per costruire la pace. Non siete ingenui, siete coraggiosi: portate dentro di voi il sogno di un mondo diverso e ci ricordate che la pace non è un’utopia, ma un compito da edificare giorno dopo giorno”. Per l’arcivescovo “la nave Bel Espoir, la Bella Speranza, approdata a Bari, non è soltanto un veliero: è un segno profetico che parla di fraternità, di condivisione, di futuro. È un laboratorio ‘navigante’ che attraversa il Mediterraneo trasformandolo da muro a ponte, da mare di divisioni a mare di incontro e di riconciliazione”. “La nostra preghiera, questa sera, raccoglie voci diverse”, ha proseguito mons. Satriano: “Voci che salgono dal Mediterraneo e che si fanno coro, invocazione comune. Religioni diverse, culture diverse, nazioni diverse: tutto confluisce in un’unica supplica, all’unico Dio, in un solo desiderio, quello di invocare pace per il mondo. È il linguaggio universale dell’umanità, che Dio ascolta sempre con predilezione”. “Bari e san Nicola, patrono che unisce l’Oriente e l’Occidente, vi accolgono in un grande abbraccio”, ha continuato rivolgendosi ai giovani. “La nostra città, che porta nel suo cuore la vocazione di ponte e di dialogo, desidera continuare ad essere città di pace, capace di custodire e moltiplicare i semi che stasera insieme seminiamo”, ha assicurato l’arcivescovo, sottolineando che “abbiamo fame di Dio e di fraternità, di relazioni che ci ridonino il gusto del camminare insieme. Questo conflitto, che insanguina la Terra Santa di Gesù, con tutte le guerre in atto nel mondo, grida, e grida dentro di noi: basta, basta, basta!”.

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