Ecuador: arcidiocesi di Guayaquil su progetto di legge per regolare la riproduzione assistita, “rischia di violare i principi costituzionali”

La Pastorale per i nascituri dell’arcidiocesi di Guayaquil, in Ecuador, in una nota diffusa ieri, avverte che il progetto di legge organica sulla riproduzione umana assistita, attualmente all’esame dell’Assemblea nazionale, potrebbe violare i principi costituzionali che garantiscono la protezione della vita dal concepimento (art. 45 della Costituzione), il diritto all’identità dei figli (art. 66.28) e l’integrità personale delle madri in gravidanza (art. 66.3).
L’analisi della Pastorale avverte che il testo legislativo “incorpora pratiche che richiedono un esame giuridico ed etico approfondito prima della sua approvazione”. In particolare l’organismo denuncia la possibilità di pratiche come: la selezione e scarto di embrioni, che “implica discriminazione genetica e viola l’art. 45 della Costituzione, che garantisce la vita dal concepimento”; la donazione anonima di gameti, che “limita il diritto dei bambini di conoscere la loro origine biologica (art. 66.28) e compromette la garanzia costituzionale di una famiglia costituita su legami chiari e riconoscibili (art. 67)”; la gravidanza surrogata, che “espone le donne in situazioni di vulnerabilità, ignora il legame psico-affettivo madre-figlio (art. 45) ed entra in conflitto con il divieto di tratta di esseri umani (art. 66.29.b)”; la riproduzione post mortem, che “solleva dilemmi sul superiore interesse del bambino e sul suo diritto di essere ascoltato nelle decisioni che lo riguardano (art. 45)”.

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