Germania: mons. Bätzing (Dbk), “il progetto di legge sull’aborto riduce la tutela del nascituro”

Il presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), mons. Georg Bätzing, criticando il progetto di legge sulla regolamentazione dell’aborto, ha evidenziato che “il testo non affronta esplicitamente i diritti fondamentali del bambino. Invece, vengono messi in discussione il pieno diritto del bambino alla vita fin dall’inizio e la sua dignità umana. Il progetto di legge si basa in ultima analisi sul presupposto di un diritto alla vita graduale, che si realizza pienamente solo nella fase avanzata della gravidanza. Ciò, tuttavia, trasforma il particolare bisogno di protezione del bambino all’inizio della gravidanza in un argomento contro la sua dignità di essere protetto”, e questo nonostante la Corte costituzionale federale abbia più volte ribadito che la vita umana deve essere considerata tale almeno dal momento dell’impianto e che la protezione costituzionalmente richiesta deve essere garantita indipendentemente dallo stadio di sviluppo. Per la Dbk “si profila un palese pericolo: se questa legge venisse approvata, verrebbe introdotto nella legislazione un concetto graduale di dignità della vita umana da proteggere. Tuttavia, si tratterebbe di un cambiamento di paradigma costituzionale altamente problematico, che non sarebbe privo di conseguenze per altri ambiti del diritto. L’etica della vita umana, legata alla nostra Legge fondamentale e quindi determinante per la legislazione e la giurisprudenza, verrebbe così sconvolta in modo estremamente preoccupante”. La Dbk sottolinea inoltre che il progetto riduce significativamente la tutela del nascituro rispetto alla normativa vigente: “L’attuale collocazione nel diritto penale è quasi del tutto abbandonata, la consulenza verrà mantenuta come elemento del concetto di protezione, ma non potrà più essere orientata a incoraggiare il proseguimento della gravidanza. Il periodo di attesa di tre giorni tra la consulenza e l’aborto non è più necessario. La violazione degli obblighi procedurali costituisce ora solo un illecito amministrativo per i medici”. Bätzing precisa che “l’attuale regolamentazione giuridica si basa già sulla decisione finale della donna e sul principio ‘aiuto anziché punizione’. Non comporta la criminalizzazione dell’aborto individuale e consigliato. In questo senso, parlare della necessaria depenalizzazione dell’aborto rappresenta una narrazione che distorce la realtà. La Chiesa cattolica respinge fermamente la proposta di modifica della legge per le ragioni sopra esposte”.

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