Bullismo e cyberbullismo: Caffo (Telefono Azzurro), “fenomeni che lasciano ferite profonde nei nostri giovani, influenzandone il benessere psicologico e lo sviluppo”

“I giovani sono sempre più preoccupati per i rischi che possono incontrare online, con pericoli specifici che cambiano in base all’età e al contesto sociale. Una delle principali preoccupazioni riguarda il cyberbullismo, che può causare disagio psicologico, ansia e isolamento sociale”. È quanto emerso nell’indagine realizzata da BVA Doxa in collaborazione con Telefono Azzurro, che in occasione della Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, ha voluto accendere ancora una volta i riflettori sul fenomeno che coinvolge sempre più ragazzi e ragazze, invitando – durante un incontro tenutosi alla Camera dei deputati – le istituzioni e il Parlamento a un impegno concreto per affrontare queste sfide.
Dalla ricerca di BVA Doxa si evince come una percentuale significativa di giovani e genitori indichi il cyberbullismo come uno dei principali rischi del mondo digitale, un fenomeno preoccupante che può avere serie conseguenze sulla salute mentale e fisica degli adolescenti. Il 51% degli intervistati afferma ad esempio di aver assistito online a episodi di derisione o critiche per l’aspetto fisico di qualcuno. È evidente come con il digitale, il bullismo assuma forme nuove che amplificano l’impatto emotivo e sociale sulle vittime.
I dati di Telefono Azzurro evidenziano come ad esempio “i deepfake rappresentino una delle nuove frontiere del cyberbullismo, in grado di amplificare le conseguenze negative per le vittime, minandone non solo la sicurezza, ma anche la fiducia in sé stessi e negli altri. I giovani affermano infatti che un deepfake che li ritrae causerebbe in loro forti disagi emotivi: il 40% teme, ad esempio, che tali contenuti possano distruggere le loro relazioni sociali e la loro reputazione”.
Il bullismo è una delle forme più comuni di violenza tra pari, che può portare a problemi di salute mentale, difficoltà scolastiche e, in casi estremi, al suicidio. I bambini che subiscono bullismo hanno inoltre maggiori probabilità di sperimentare isolamento sociale, bassa autostima e depressione. In particolare, il Children’s Media Literacy Report 2024 dell’Ofcom ha evidenziato come il fenomeno del bullismo online abbia assunto un ruolo sempre più rilevante nella vita dei giovani. Il 31% dei bambini e adolescenti tra gli 8 e i 17 anni ha dichiarato di aver subito episodi di bullismo online.
In Italia gli atti di bullismo subiti a scuola sono più frequenti tra gli studenti più giovani, in particolare tra gli studenti di 11-13 anni e tra le ragazze. Vi è infatti una significativa disparità di genere nelle esperienze di bullismo e di molestie online: le ragazze tra gli 8 e i 17 anni sono più esposte rispetto ai loro coetanei maschi sia tramite app di messaggistica (20% contro il 14%) sia attraverso i social media (18% contro il 13%). In particolare, le giovani tra i 16 e i 18 anni hanno riportato una maggiore esposizione a tutte le forme di contatto indesiderato rispetto ai ragazzi della stessa età.
Le differenze di genere sono evidenti: i ragazzi mostrano una maggiore tendenza all’aggressività fisica e al coinvolgimento in scontri fisici, con il 14% dei ragazzi coinvolti in tali episodi rispetto al 6% delle ragazze. Al contrario, le ragazze sono più inclini a forme di bullismo relazionale o psicologico, spesso perpetrate proprio attraverso il cyberbullismo.
Durante l’evento di questa mattina alla Camera, organizzato nell’ambito della promozione della legge 70/24 per il contrasto al bullismo, Ernesto Caffo, presidente della Fondazione Sos Telefono Azzurro Ets è intervenuto per ribadire che “i dati che emergono dalla nostra indagine sono un campanello d’allarme per tutti noi. La cronaca ci mostra quotidianamente come tanti ragazzi vivono situazioni gravissime e continuano a verificarsi episodi estremamente preoccupanti legati al bullismo e al cyberbullismo, fenomeni che lasciano ferite profonde nei nostri giovani, influenzandone il benessere psicologico e lo sviluppo. La legge 70 è solo un punto di partenza per la lotta a bullismo e cyberbullismo: è essenziale che le istituzioni si impegnino maggiormente con politiche e interventi mirati, ma è altrettanto cruciale che le famiglie e le scuole diventino luoghi di ascolto e supporto. Dobbiamo lavorare insieme per creare un ambiente sicuro, sia online che offline, per ogni bambino e adolescente, e per farlo è fondamentale investire nella costruzione di un sistema organico che coinvolga pubblico, sociale, scuole e famiglie”.

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