Cantico delle creature: Ist. Serafico, il 24 ottobre al Teatro Lyrick di Assisi “Dolce sentire” interpretato da 34 giovani con disabilità

Foto Ist. Serafico/SIR

Una notte di dolore, solitudine e angoscia diventa il “grembo” di uno dei testi più luminosi della spiritualità cristiana. È da questo punto di rottura che nasce “Dolce sentire”, lo spettacolo teatrale che venerdì 24 ottobre alle 21 andrà in scena al Teatro Lyrick di Assisi, interpretato da trentaquattro ragazzi con disabilità dell’Istituto Serafico. Un’opera corale che non si limita a raccontare il Cantico delle creature, ma ne svela le origini più intime e tormentate, trasformando il palco in un luogo di verità, bellezza e inclusione.
Diretti da Fabrizio Benincampi e Francesco Bellanti, i giovani del Serafico – affiancati da attori, performer e operatori – danno corpo e voce alla notte più buia di San Francesco: quella vissuta nella cella di San Damiano, quando il dolore fisico e la crisi spirituale sembravano spegnere ogni speranza. Eppure, proprio lì, tra i morsi dei topi e l’assenza di pace, Francesco riceve una visione, un sogno che lo riporta alla lode. È il prequel del Cantico, documentato da frate Leone e custodito nel Sacro Convento, che oggi rivive attraverso chi ogni giorno affronta il limite con forza e resilienza.
“Dolce sentire”, che prende il titolo dalla canzone resa celebre da Claudio Baglioni nel film “Fratello sole, sorella luna2 di Franco Zeffirelli, è il linguaggio scelto dal Serafico per celebrare gli 800 anni del Cantico e della morte di Francesco (nel 2026). Non una recita, ma un atto di verità, dove ogni parola diventa esperienza vissuta. “I nostri ragazzi non interpretano ruoli, ma vivono ciò che portano in scena”, spiega la presidente dell’Istituto Francesca Di Maolo -. Come Francesco, anche loro affrontano il mondo con fatica ma anche con determinazione. Ed è da questo incontro tra arte e realtà che nasce qualcosa di straordinario: non una narrazione sulla disabilità, ma uno spettacolo che mette al centro le capacità di ognuno, senza barriere né etichette”.  Sul palco, ogni elemento del Cantico – frate Sole, sora Acqua, frate Fuoco, sorella Morte – si accende grazie all’unicità di chi lo racconta.

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