Sudan: Beigbeder (Unicef), “il conflitto minaccia la vita di centinaia di migliaia di bambini”

“Mentre concludo la mia missione in Sudan almeno 120 persone sarebbero rimaste uccise in seguito ai bombardamenti a Omdurman il 13 e 14 gennaio”. Lo ha dichiarato il direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, Edouard Beigbeder. Dallo scoppio del conflitto, nell’aprile 2023, migliaia di bambini sono stati uccisi o feriti e le violenze sessuali e il reclutamento di bambini sono stati ampiamente riscontrati, con conseguenze devastanti, denuncia Beigbeder: “Solo pochi giorni prima, tra il 7 e l’8 gennaio, 23 bambini sono stati uccisi e nove feriti dai bombardamenti nello Stato di Khartoum”.
Nonostante queste difficoltà, l’Unicef sta facendo ogni sforzo per fornire aiuti umanitari: nel 2024, ha raggiunto 2,7 milioni di bambini con supporto psicosociale, educativo e di protezione e ha fornito cure salvavita a 422.000 bambini malnutriti. Tuttavia, l’accesso alle zone più colpite continua a essere ostacolato dalla violenza e dalle difficoltà logistiche.
Il conflitto in Sudan continua a devastare il Paese e la situazione per i bambini è sempre più drammatica. L’Unicef ha denunciato che nel 2025 circa 770.000 bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta grave, la forma più letale di malnutrizione. Il tutto è ulteriormente aggravato da violenze inaccettabili, carestia ed epidemie, con la vita di centinaia di migliaia di bambini in pericolo.
Il conflitto ha anche provocato una grave crisi alimentare, con cinque aree già colpite dalla carestia e altre 17 a rischio entro maggio 2025.
Beigbeder ha concluso: “La fine del conflitto è l’unico modo per garantire che i bambini del Sudan possano accedere agli aiuti umanitari salvavita, riacquistare un senso di sicurezza e avere la possibilità di ricostruire il loro futuro libero dagli orrori della guerra”.

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