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Forum mondiale di Davos: 3mila leader da 130 Paesi, dialoghi sulle sfide presenti e future

“Collaborazione per l’era intelligente” è il titolo dell’appuntamento 2025 del Forum mondiale di Davos che si apre il 20 gennaio nella cittadina svizzera. Per i successivi quattro giorni, il tema verrà affrontato attorno a cinque “distinte ma profondamente interconnesse” priorità tematiche: ricostruire fiducia, ri-immaginare la crescita, investire nelle persone, salvaguardare il pianeta, imprese nell’era intelligente. Come di consueto, dicono gli organizzatori, arriveranno 3mila leader da oltre 130 paesi e 350 esponenti politici, tra cui 60 capi di Stato e di governo da tutte le regioni. Nel nutrito elenco si trovano i nomi dei leader europei Ursula von der Leyen e Roberta Metsola, il vice-premier cinese Ding Xuexiang, il presidente argentino Javier Milei, i premier di Germania, Spagna, Armenia, Belgio, Egitto, Malesia, Paesi Bassi, Svezia, i presidenti di Sud-Africa, Azerbaigian, Congo, Iraq, Polonia, Serbia. Tra i nomi anche quello del premier della autorità nazionale palestinese Mohammed Mustafa e il presidente americano Donald Trump che parlerà in video collegamento. “Se il divario tra speranze e paure era evidente lo scorso anno, il contesto per Davos 2025 non è meno conflittuale”, spiegano. Si confrontano l’incertezza geo-economica, le tensioni commerciali, la polarizzazione culturale e l’ansia climatica, da un lato, e “la promessa di una rapida innovazione” data dall’intelligenza artificiale, informatica quantistica e biotecnologia, che ha la possibilità di migliorare “la produttività e gli standard di vita”.

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