La “più energica condanna” per una sentenza che “impone l’ideologia di genere nel sistema educativo promuovendo una transizione di genere nei bambini di cinque anni” e ignora aspetti biologici, psicologici e sociali essenziali nello sviluppo dei minori. Lo sostiene, in una nota diffusa ieri, la Conferenza episcopale dell’Ecuador, in riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale sul cosiddetto “caso Salinas”. che riconosce la violazione dei diritti di un minore transgender da parte di un istituto scolastico di Salinas, nella provincia di Santa Elena. In pratica, la Corte ha riconosciuto la violazione dei diritti di un minore transgender da parte di un istituto scolastico di Salinas, dopo la denuncia dei genitori, di nazionalità spagnola. Nonostante i genitori avessero presentato una diagnosi di disforia di genere, la scuola si è rifiutata di riconoscere l’identità del minore transgender, sostenendo che i nomi femminili sui documenti non corrispondevano a quelli maschili sulla sua carta d’identità. “Questa sentenza è un nuovo e pericolosissimo attacco all’integrità dei minori”, si legge nel comunicato dei vescovi, che fanno riferimento, tra l’altro, alla mancanza di maturità, per bambini di tenera età che non hanno la capacità di comprendere le implicazioni a lungo termine di una transizione di genere, che potrebbe portare a decisioni irreversibili, e al rischio significativo di diagnosi errate. Le autorità ecclesiastiche sono anche preoccupate per l’impatto sociale di consentire il cambio legale di sesso ai minori, che, dicono, “potrebbe portare a ingiustizie in settori come lo sport”. La dichiarazione fa riferimento anche agli standard internazionali, che prevedono una speciale protezione legale per i bambini: “È un errore partire dalla confusione tra protezione o accompagnamento, rispetto a promozione e imposizione. “Difendiamo insieme i bambini del nostro Paese e non permettiamo che i nostri valori e principi vengano sbattuti da dietro una scrivania”, l’esortazione dei vescovi, che aggiungono: “Non possiamo permettere che la maggioranza della Corte Costituzionale continui a imporre un’ideologia che mina la natura umana e la dignità delle persone”.