Intelligenza artificiale: p. Patton (custode Terra Santa), “le macchine non potranno mai sostituire il lavoro del giornalista”

(Uff. stampa Festival Economia)

Nell’ambito della 19ª edizione del Festival dell’economia padre Francesco Patton ha preso parte ieri a una tavola rotonda su guerre, crisi climatica, transizione ecologica e sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul futuro delle persone, del lavoro, delle comunità, delle democrazie. Lo riferisce il sito della Custodia di Terra Santa. Il custode ha messo in guardia dal rischio che questi nuovi strumenti diventino “dominanti in campi come quello militare, della giustizia, fino a quello dell’informazione”. Dal custode è giunto anche un monito a non fidarsi delle notizie di seconda o terza fonte, ma di “consumare le suole delle scarpe, di andare sul campo, di incontrare le persone, di respirare le atmosfere per capire e comprendere ciò che si vuole raccontare”. In questo senso, ha concluso fra Patton, “le macchine non potranno mai sostituire il lavoro del giornalista, al quale però si richiede un surplus di studio, formazione, di capacità critica, di coscienza personale ed etica professionale e civile”. Al Festival dell’economia di Trento hanno partecipato nei giorni scorsi anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, e due Premi Nobel: Michael Spence (Premio Nobel per l’economia nel 2001) e Muhammad Yunus (Premio Nobel per la pace nel 2006).

(Foto G. Zotta)

Dalla Custodia arriva anche la notizia che, il 24 maggio a Rovereto, il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, ha portato un saluto ai partecipanti alla marcia organizzata dall’Associazione Missioni francescane di Trento. Il ritrovo è avvenuto nel luogo in cui durante la Prima guerra mondiale correva la linea fronte e dove oggi si trova la grande Campana dei caduti, realizzata 100 anni fa. Lo riferisce il sito della Custodia di Terra Santa. “Porterò questa corda, simbolo della vostra marcia, a Gerusalemme, al Getsemani” ha detto il Custode, sottolineando una connessione tra i due luoghi: “La Chiesa delle Nazioni è simbolo dell’impegno per la pace dopo la Prima guerra mondiale, così come la Campana dei caduti di Rovereto è stata realizzata con il bronzo dei cannoni degli eserciti che si erano fronteggiati in quella guerra”. L’evento era inserito nell’ambito della più ampia iniziativa “Steps for peace”, promossa dal movimento “Economy of Francesco”. Si tratta di una sorta di “pellegrinaggio a pezzi”: sommando i passi di tutti i partecipanti si vuole idealmente coprire la distanza tra Assisi e Gerusalemme (quasi quattromila chilometri), in ricordo del viaggio compiuto 800 anni fa da San Francesco, che, disarmato, arrivò alle porte del Cairo per incontrare il sultano Malik al-Kamil. “Vi ringrazio per la vostra testimonianza”, ha aggiunto Patton. “I vostri passi, uniti a quelli di tutti coloro che cammineranno in nome della pace in tutto il mondo, rappresentano un’indicazione e un impegno contro ogni guerra. Anche quando questo sembra un percorso difficile, proibitivo”. La Campana dei caduti ogni sera, alle 21.30, con cento rintocchi, ricorda tutte le vittime della guerra e richiama all’impegno per la pace.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori