Diritti infanzia e adolescenza: Sos Villaggi dei Bambini, “ancora troppi diritti mancati per i Msna”

A 23 anni dalla ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rights of the Child – Crc) in Italia Sos Villaggi dei Bambini vuole porre l’attenzione su una particolare categoria, i minori stranieri non accompagnati (Msna) su cui ritiene sia in atto una discriminazione nel nostro Paese, che non è accettabile.
Secondo i report pubblicati dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, gli arrivi sul territorio italiano sono pochi per un Paese di 60 milioni di abitanti e soprattutto costanti negli anni: poco più di 20.000. Un numero esiguo che potrebbe essere facilmente integrabile attuando un’ottima normativa, che è la legge n. 47 del 2017, che mira a rafforzare gli strumenti di tutela garantiti dal nostro ordinamento in favore dei minori stranieri non accompagnati. La legge 47/2017 ribadisce che i Msna, in quanto minorenni, sono titolari dei diritti in materia di protezione a parità di trattamento con i minorenni di cittadinanza italiana o dell’Ue.
“Nella realtà però, in Italia, non è stato costruito un sistema di prima accoglienza capace di tutelare i loro diritti e solo una minima parte di minorenni è accolto nelle strutture primariamente deputate (Centri Fami). Il resto è in Centri di accoglienza straordinaria per minorenni e la maggior parte viene ‘smistato’ in centri non adeguati (tensostrutture, hotel, hotspot, Cas per adulti), negando loro i fondamentali diritti della Convenzione Crc oltre che della Costituzione italiana, per citarne solo alcuni: diritto alla libertà, diritto alla salute, diritto all’inclusione e diritto all’educazione”, denuncia Sos Villaggi dei Bambini.
In occasione, quindi, dell’anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Sos Villaggi dei Bambini chiede di “dare piena attuazione alla legge n.47/2017 costituendo Centri governativi per la prima accoglienza e aumentando i posti del Sistema accoglienza integrazione (Sai) per la seconda accoglienza, investendo fondi necessari; garantire ai neomaggiorenni il supporto post 18 anni per portare a compimento il proprio percorso di integrazione sociale anche prevedendo la possibilità di accesso al Fondo sperimentale ‘Care leavers’ del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; garantire a tutti i minori stranieri non accompagnati il diritto dovere all’istruzione, presso le scuole pubbliche del territorio, in qualsiasi struttura siano collocati”.
Sos Villaggi dei Bambini ha condotto due rilevazioni dei bisogni su 38 Msna accolti in Hub concepiti per ospitare migranti adulti richiedenti asilo e famiglie, ma che in via eccezionale accolgono anche dei Msna non essendoci sufficienti luoghi di prima accoglienza a loro dedicati in Italia. A tal proposito, Sos Villaggi dei Bambini esprime “preoccupazione rispetto anche alle condizioni di promiscuità in cui, spesso, minorenni migranti si trovano a condividere spazi in strutture preposte all’accoglienza di adulti migranti”. Secondo quanto emerge dalla voce dei ragazzi, “la loro aspettativa è di stare poco all’interno della struttura e il loro forte desiderio è studiare, lavorare, integrarsi; i bisogni maggiormente segnalati sono riconducibili a 4 macroaree: libertà e indipendenza, igiene e alimentazione, contatto sociale con la famiglia e gli amici, svago e autoformazione”. Tanti dei ragazzi intervistati, alla domanda “Cosa vorresti come prima cosa?” hanno riposto: “Vorrei dei libri, io vorrei andare a scuola!”.

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