Terremoto Centro Italia: Castelli (commissario), per opere pubbliche “oltre duemila interventi per quasi due miliardi di euro”

Si intensifica la collaborazione tra il commissario straordinario Sisma 2016, Guido Castelli, e il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Giuseppe Busia, per sostenere i Comuni del cratere che stanno affrontando il banco di prova del processo di ricostruzione delle opere pubbliche lesionate o distrutte dal sisma del 2016. È quanto emerso oggi da un webinar, organizzato dalla Struttura commissariale, che ha interessato i nuovi “Modelli tipo uniformi” condivisi con Anac per l’affidamento, ora, dei lavori delle opere di ricostruzione pubblica delle Ordinanze 109, 129 e 137. L’incontro ha registrato una partecipazione record di oltre 400 tra tecnici comunali e sindaci dei 138 Comuni interessati dall’area del cratere, che coinvolge quattro Regioni, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Si tratta di “oltre 2 mila interventi per un importo programmato di circa due miliardi di euro”. “Questo lavoro condiviso con l’Anac semplifica e rende più rapide le procedure per le attività amministrative dei partner pubblici coinvolti, fondamentali per far sì che le risorse pubbliche siano bene e presto impiegate nella ricostruzione dell’Appennino centrale – ha dichiarato Castelli –. Il nostro è un modello di prossimità amministrativa. Solo con una stretta e reale collaborazione avremo modo di sviluppare il piano delle opere pubbliche con la massima tempestività possibile”. Il complesso delle attività di ricostruzione delle Opere pubbliche nel cratere riguarda uno stanziamento di circa 2 miliardi di euro per un totale di oltre 2 mila interventi. Per le quattro Regioni nel corso del 2023 sono state finanziate circa mille opere per quasi un miliardo di euro, tra queste per oltre l’80% sono già state avviate le procedure di progettazione. Il webinar è stato anche occasione per ricordare il nuovo termine del 31 maggio 2024 per l’affidamento dei lavori di opere di ricostruzione pubblica di importo inferiore a 5 milioni di euro, inizialmente previsto al 31 marzo, da parte dei soggetti attuatori.

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