Francia: Annecy, celebrazione del primo secolo di storia della Missione Cattolica Italiana

Con una solenne liturgia eucaristica la Missione Cattolica Italiana di Annecy ha celebrato il suo primo secolo di storia. A presiedere domenica la liturgia nella parrocchia italiana di San Francesco di Sales il vescovo della diocesi di Annecy, mons. Yves Le Saux  insieme al presidente della Fondazione Migrantes, l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego e il missionario italiano don Pasquale Avena. Il presule francese – riferisce www.migrantesonlineit – ha incoraggiato la Mci di Annecy a continuare questa missione in spirito di vera missionarietà e prossimità. Ricordando poi i  cento anni, il mons. Yves Le Saux ha sottolineato il ruolo che la Missione Cattolica Italiana di Annecy ha avuto aiutando i tanti emigranti italiani arrivati sul territorio dell’Alta-Savoia, spesso spaesati e soli. La comunità cattolica italiana, attraverso i missionari che si sono succeduti, hanno risposto a queste necessità, aprendo loro la porta della Missione. Il vescovo commentando le letture del giorno ha parlato della gioia e della luce che i migranti hanno ricevuto bussando alla porta della Missione e di questa chiesa dedicata a un Santo, San Francesco di Sales, che qui in Francia si è fatto prossimo annunciando “il Vangelo dell’amore di Dio”. La comunità italiana, di fronte alle difficoltà dell’emigrazione, ha sempre trovato conforto, aiuto e sostegno nella Missione Cattolica Italiana e nei Missionari che si sono succeduti in Alta Savoia. L’attuale parroco don Pasquale Avena ha ringraziato la chiesa locale che “con il Vescovo e tutti i suoi preti, mi ha accolto come uno dei suoi preti e mi ha dato la fiducia per aprire me stesso e i miei amici italiani ai problemi dell’emigrazione globale, per eliminare insieme, se possibile, le cause e le realtà dell’emarginazione dell’uomo, creatura amata dell’unico Dio”. “Siamo felici e festeggiamo – ha detto il sacerdote italiano – perché “questa chiesa è il nostro Memoriale. Ci ricorda quello che hanno passato i nostri compatrioti prima di noi: hanno chiesto aiuto, hanno pianto, hanno pregato, si sono incontrati, si sono sposati, hanno battezzato i loro figli e nipoti. Non dimentichiamolo! I tempi sono cambiati, ma non dobbiamo dimenticare!”.

Sabato sera a presiedere la liturgia con la comunità italiana è stato mons. Gian Carlo Perego che nella sua omelia ha sottolineato che sono stati cento anni di “vita, di gioie e sofferenze, di tristezze e angosce di un popolo, quello italiano, che, dopo il biennio rosso, viveva l’inizio di una dittatura fascista che l’avrebbe portato alla distruzione e anche a una nuova stagione di migrazione soprattutto per motivi politici, che si aggiungeva alla migrazione economica che al cavallo dei due secoli, Ottocento e Novecento, e, in particolare, nel ‘900 porterà migliaia di italiani a cercare e trovare lavoro in questa terra”. “Evangelizzazione e promozione umana – ha aggiunto mons. Perego –  hanno sempre camminato insieme nella pastorale dei migranti in questa terra”. In cento anni di storia la missione cattolica di Annecy ha visto “passare molte persone, ha vissute ore drammatiche dopo una guerra e durante una guerra europea fratricida, ha visto la ricostruzione, fatta anche dalle mani degli emigranti, le contestazioni, l’abbandono della fede, ma Dio è sempre stato realmente presente, il Signore ha accompagnato nel bene e nel male questi cento anni di storia. Una storia di fede popolare di persone lontane da casa, ma che si sono sentite a casa nella casa del Signore”.

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