Biennale di Venezia: card. Tolentino de Mendonça, “la Chiesa non si aspetta che gli artisti siano la cassa di risonanza dei suoi valori e delle sue idee”

“Sicuramente al Santo Padre ha pesato molto per la sua decisione il fatto di essere un progetto con questa originalità”. Così il card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, ha spiegato ai giornalisti il motivo della decisione di Papa Francesco di visitare, durante la sua visita a Venezia del 28 aprile prossimo, il Padiglione della Santa Sede alla Biennale, allestito nel carcere femminile della Giudecca. “Con il suo umorismo, una volta sentito il tema del Padiglione, mi ha detto: ‘andrò anch’io con i miei occhi’. Sarà un’occasione per aiutarci a vedere bene cosa possa essere oggi l’arte contemporanea e il suo incontro con l’umano”. Interpellato sul rapporto tra la Chiesa e gli artisti, ed in particolare sulla presenza di uno degli artisti che realizzeranno le opere del Padiglione, Maurizio Cattelan, autore tra l’altro di un’opera, “La nona ora”, che raffigura Giovanni Paolo II e che è stata interpretata da alcuni come una provocazione, Tolentino ha risposto che “la Chiesa e gli artisti sono due mondi che si incontrano. Il rapporto del sacro con l’arte è necessariamente di altissima complessità, dove la libertà artistica deve essere una delle componenti del dialogo stesso. Papa Francesco, nel suo discorso di giugno, ha parlato dell’ importanza del senso critico degli artisti, espresso da loro in modi che ci aiutano a pensare”. “Quando si parla vulnerabilità di un santo, non lo si squalifica, anzi”, la risposta sull’opera citata di Cattelan: “l’arte ci aiuta a vedere la fragilità della nostra condizione umana come una parabola, una metafora. Perché l’arte suppone che il visitatore sia capace di uno sguardo secondo, che vada oltre il realismo di quell’immagine. Alcune rappresentazioni artistiche radicali, alle volte, sono modi per ricostruire la visione del sacro. Un dialogo è un vero dialogo: la Chiesa non si aspetta che gli artisti siano la cassa di risonanza dei suoi valori e delle sue idee. Il dialogo tra la Chiesa e gli artisti è incontro nell’inatteso e nel diverso”.

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