Diocesi: mons. Moraglia (Venezia), “la vita cristiana non è forza fisica e veemenza verbale ma vigore nella fede che si esprime in amore totale e speranza più forte”

(Foto Patriarcato di Venezia)

“Oggi a Venezia – e nei prossimi giorni in Sicilia – chiediamo con grande fiducia l’intercessione di santa Lucia per invocare la pace tra i popoli, l’aiuto per i più deboli, la protezione e la luce, la giustizia, la misericordia e la verità per tutti e per il nostro mondo, sempre alle prese con tanti travagli, lacerazioni e conflitti. Alla vigilia dell’apertura dell’imminente Giubileo, invochiamo il sostegno di santa Lucia perché ci indichi e ci spinga lungo la nostra via alla santità e ci accompagni con la forza trascinante della sua testimonianza di martirio e di verginità”. Lo ha affermato ieri sera il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, nel corso della messa che ha presieduto per la festa di santa Lucia nel santuario veneziano che accoglie le sue reliquie. Questa mattina il corpo della santa patrona di Siracusa e co-patrona di Venezia sarà trasportata con un volo speciale dell’Aeronautica Militare fino in Sicilia per una traslazione temporanea. Ad accompagnarla sarà lo stesso patriarca insieme al rettore del santuario veneziano don Gianmatteo Caputo e una delegazione dell’arcidiocesi di Siracusa.
Nell’omelia, mons. Moraglia ha sottolineato che “il passaggio di questa realtà da parrocchia a santuario diocesano risponde alla logica di valorizzare al meglio la presenza di santa Lucia e la possibilità di visite e pellegrinaggi da parte dei devoti veneziani e da quanti provengono da fuori diocesi, da ogni parte d’Italia e del mondo”. Ricordando poi la vita della santa, il patriarca ha evidenziato che Lucia “ci fa guardare al futuro, non solo al passato o al presente. Partiamo dalla sua testimonianza di fede: ci ricorda – ha spiegato – come essere cristiani sia una scelta seria che tocca in profondità ‘sconvolgendo’ la vita di ogni discepolo e incominciando dalla nostra”.
“Lucia – ha proseguito – oggi risplende come donna forte e cristiana fedele; è la vergine e martire – cioè la ‘testimone’ – che ci fa entrare nel mistero di Cristo. Con la sua fedeltà e il suo amore ci insegna come la vita cristiana non sia forza fisica e veemenza verbale ma vigore nella fede che si esprime in un amore totale e in una speranza più forte. La riuscita del cristiano, infatti, non si misura secondo i criteri del mondo”. “In un tempo oggi più che mai segnato da crescenti sopraffazioni e violenze, specialmente nei confronti delle donne, Lucia è – con il suo coraggio e la sua dignità – esempio attualissimo”, ha osservato il patriarca: “Lo è, soprattutto, per noi che viviamo in un’epoca in cui l’uccisione di donne (femminicidi) è, purtroppo, un dato quasi quotidiano”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi