Papa Francesco:” che il 2025 sia un anno in cui cresca la pace”

“La vera pace potrà nascere solo da un cuore disarmato dall’ansia e dalla paura della guerra”. Lo ribadisce il Papa, citando S. Giovanni XXIII. “Che il 2025 sia un anno in cui cresca la pace!”, l’auspicio contenuto nel messaggio per la Giornata mondiale della pace: “Quella pace vera e duratura, che non si ferma ai cavilli dei contratti o ai tavoli dei compromessi umani”. “Cerchiamo la pace vera, che viene donata da Dio a un cuore disarmato”, l’indicazione di rotta di Francesco: “un cuore che non si impunta a calcolare ciò che è mio e ciò che è tuo; un cuore che scioglie l’egoismo nella prontezza ad andare incontro agli altri; un cuore che non esita a riconoscersi debitore nei confronti di Dio e per questo è pronto a rimettere i debiti che opprimono il prossimo; un cuore che supera lo sconforto per il futuro con la speranza che ogni persona è una risorsa per questo mondo”. “Il disarmo del cuore è un gesto che coinvolge tutti, dai primi agli ultimi, dai piccoli ai grandi, dai ricchi ai poveri”, garantisce il Papa: “A volte, basta qualcosa di semplice come un sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito”. “La pace non giunge solo con la fine della guerra, ma con l’inizio di un nuovo mondo, un mondo in cui ci scopriamo diversi, più uniti e più fratelli rispetto a quanto avremmo immaginato”, la tesi di Francesco, che conclude il suo messaggio con una preghiera: “Concedici, la tua pace, Signore! È questa la preghiera che elevo a Dio, mentre rivolgo gli auguri per il nuovo anno ai Capi di Stato e di Governo, ai Responsabili delle Organizzazioni internazionali, ai Leader delle diverse religioni, ad ogni persona di buona volontà. Rimetti a noi i nostri debiti, Signore, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e in questo circolo di perdono concedici la tua pace, quella pace che solo Tu puoi donare a chi si lascia disarmare il cuore, a chi con speranza vuole rimettere i debiti ai propri fratelli, a chi senza timore confessa di essere tuo debitore, a chi non resta sordo al grido dei più poveri”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia