Libri: in “Una pioggia di piccole stelle” Pierluigi Vito dodici storie brevi in cui i protagonisti cercano di trovare un senso e una traccia di giustizia nell’esistenza

(Foto edizioni Augh)

Che cos’è un racconto? È un’incursione narrativa nella realtà, che sia realmente accaduta o frutto di immaginazione. Lo dimostra bene Pierluigi Vito con “Una pioggia di piccole stelle” (edizioni Augh!): dodici storie brevi che attingono a piene mani dalle sfaccettature della natura umana, vicende piccole e grandi in cui i protagonisti cercano di trovare un senso e una traccia di giustizia nell’esistenza.
Nel racconto che apre la raccolta, una donna ucraina, partita dalla propria terra per lavorare in Italia, deve tornare nel suo Paese in guerra alla ricerca dei due figli: il suo viaggio è un movimento fisico ma pure dell’anima, appresso a ricordi, paure e speranze. Andando avanti con la lettura incontriamo un giovane studente, ebreo italiano, che si trova nella Sarajevo assediata degli anni ’90 e resta lì a condividere la pena di una città martoriata. O ancora, la storia dell’ultimo uomo uscito dalle Torri Gemelle, che riesce a salvarsi due volte prima del crollo fatale, investito dalla responsabilità di portare una memoria dolorosa eppure vitale.
C’è una ragazzina che si ribella al razzismo degli spettatori di una partita di calcio; una famiglia di migranti costretta a lottare per la propria dignità; un giovane che salva la vita ad Aldo Moro sei anni prima della sua ora fatale; c’è un guidatore di ambulanza che cerca di svelare un mistero che potrebbe risvegliare un uomo in coma.
Non si tratta di storie di buoni sentimenti, ma di narrazioni che mettono sotto gli occhi del lettore schegge di umanità, con cui è difficile non solidarizzare. Si vede il lavoro di introspezione, di ricerca e dedizione che l’autore incarna, dimostrando a pieno la sua meticolosità nell’intercettare ogni singola condizione umana in tutta la sua complessità: la fragilità, la delicatezza, il vuoto, la rabbia, la grinta, l’amore, l’amarezza, la frustrazione, la paura, l’odio, la speranza.
C’è una cura attenta a ogni personaggio, che sia il protagonista o una figura apparsa di sfuggita, che appassiona e interpella il lettore, pagina dopo pagina. E arrivati alla fine resta la voglia di saperne di più di Anna, Martyn, Davide e tutte le altre presenze che animano un libro tanto pieno di vita e di vite.
Con “Una pioggia di piccole stelle”, lo scrittore ha vinto la XIII edizione del Premio letterario nazionale “Città di Ladispoli” nella categoria racconti editi.

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