“Non possiamo rimanere silenti davanti ai fatti di Seano. Sono stati compiuti fatti gravi e preoccupanti: le aggressioni subite da coloro che protestano per le loro condizioni lavorative non sono tollerabili”. Lo scrivono in una nota congiunta Selma Ferrali e Fulvio Barni, direttori degli Uffici per la Pastorale sociale e del lavoro delle diocesi di Pistoia e Prato.
“Non possiamo inoltre girare la testa e pensare che tutto vada bene nel tessuto economico: le condizioni di tanti lavoratori del distretto tessile pratese, soprattutto di provenienza straniera, sono spesso inaccettabili”, aggiungono. “‘La vita di ogni comunità esige che si combattano fino in fondo il cancro della corruzione, il cancro dello sfruttamento umano e lavorativo e il veleno dell’illegalità’ disse Papa Francesco nella sua visita a Prato del novembre 2015. Queste parole – commentano – ancora oggi devono essere riferimento nell’azione quotidiana di ciascun uomo di buona volontà, che non può scegliere la strada dello sfruttamento per un interesse personale”. Per i direttori degli Uffici per la Pastorale sociale e del lavoro delle due diocesi “è necessario ricordare come al centro del lavoro ci siano le persone, con una propria storia, una propria casa e una propria vita. Assieme è necessario costruire una vita sostenibile, equa e giusta, che possa vedere nel lavoro un luogo della partecipazione e della valorizzazione della persona stessa, non certo uno spazio di annichilimento dell’umanità”. Per questo – concludono –, come Pastorali sociali e del lavoro di Pistoia e Prato continueremo la nostra azione affinché si possa superare lo schema del profitto ad ogni costo verso la ricerca di un lavoro degno per tutti”.