Colombia: cessate-il-fuoco tra Governo ed Eln prorogato di una settimana. Si continua a trattare per una scadenza prolungata

Il Governo colombiano e la guerriglia dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln) hanno annunciato la proroga di una settimana del cessate-il-fuoco di sei mesi, che scadeva alla mezzanotte di ieri. Si tratta di un’intesa di carattere “tecnico”, con l’obiettivo di valutare un’ulteriore proroga prolungata al tavolo dei negoziati in corso a L’Avana. L’anno scorso le parti avevano firmato un cessate il fuoco di sei mesi. La breve proroga è il segnale che la trattativa, alla quale prende parte come facilitatrice anche la Chiesa colombiana, prosegue, ma anche che non mancano le difficoltà, soprattutto per la volontà del Governo di inserire tra le condizioni anche la conclusione dei rapimenti a scopo estorsivo. Il capo negoziatore della guerriglia, alias “Pablo Beltrán”, ha avvertito della necessità di una “valutazione approfondita e senza fretta” di un’eventuale proroga, sostenendo che “le operazioni paramilitari” di altri gruppi armati contro l’Eln sono continuate durante l’attuale cessate-il-fuoco. In un messaggio su X, Beltrán ha precisato che queste operazioni, pur essendo condotte dal cartello Clan del Golfo e da dissidenti della guerriglia delle Farc, sarebbero avvenute “in collaborazione con l’esercito colombiano”. Nei prossimi giorni di questo sesto ciclo di negoziati, la trattativa proseguirà. In occasione della recente udienza in Vaticano, il presidente della Colombia Gustavo Petro ha avanzato l’ipotesi che uno dei prossimi cicli di dialogo possa, appunto, tenersi in Vaticano.

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