Papa Francesco: “pensiero breve porta a truccare la realtà”, no a “giovani barricati dietro a uno schermo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Oggi sembra diffondersi quello che alcuni chiamano pensiero breve: un pensiero fatto di pochi caratteri, che si brucia subito; un pensiero che non guarda in alto e avanti, ma qui e ora, frutto dei bisogni del momento; un pensiero che non ha un’eredità storica dentro di sé; che si muove per istinto e si misura per istanti; che, fatto di emozioni e compresso in poche parole, sembra sostituire il pensiero già debole del postmoderno, e questo è grave”. E’ l’analisi del Papa, nel discorso rivolto ai partecipanti all’incontro promosso dalla “Toniolo Young Professional Association”, ricevuti oggi in udienza. “Dinanzi alla complessità della vita e del mondo, questo pensiero breve porta a generalizzare e a criticare, a semplificare e a truccare la realtà, nella ricerca dei propri interessi immediati anziché del bene degli altri e del futuro di tutti”, il monito del Papa, che rivela: “Sono preoccupato quando sento di giovani barricati dietro a uno schermo, con gli occhi che riflettono luci artificiali anziché far brillare la loro creatività. Sì, perché esser giovani non è pensare di tenere il mondo in mano, ma sporcarsi le mani per il mondo; è avere davanti una vita da spendere, non da conservare o da archiviare”. “Vedo voi e credo che la vostra passione e il vostro impegno siano antidoti al pensiero breve”, l’omaggio di Francesco: “perché voi, contro la tentazione di adeguarvi alle cose che passano, avete in animo di coltivare uno sguardo alto, che cerca le stelle, non la polvere. È lo sguardo vero dei giovani”.

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