Bosnia-Erzegovina: commissario Mijatovic (Consiglio d’Europa) a favore del memoriale per i bambini uccisi a Prijedor

Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, ha reso pubblica oggi la lettera indirizzata al sindaco Slobodan Javor e al presidente Igor Kneginic dell’assemblea cittadina di Prijedor, Bosnia-Erzegovina, nella quale esorta le autorità cittadine ad avviare il prima possibile colloqui con i genitori dei bambini uccisi di Prijedor e con gli attivisti cittadini. Si tratta dell’iniziativa dei genitori e rappresentanti civili per costruire un memoriale nel centro della città per i 102 bambini – vittime di crimini di guerra commessi a Prijedor tra il 1992 e il 1995. Prijedor è una città di circa 90mila abitanti situata nella Repubblica Srpska, governata dall’etnia dei serbi. Dopo il massacro di Srebrenica, Prijedor è la località con il numero più alto di civili uccisi, mentre le vittime (bambini) erano prevalentemente bosgnacchi. “Negli ultimi nove anni – scrive il commissario – gli instancabili sforzi di queste famiglie e attivisti per far approvare la loro iniziativa dalle autorità sono stati accolti con sistematico ostacolo o ignoranza”. “Nel frattempo però – scrive – diversi monumenti di soldati caduti, alcuni dei quali accusati di crimini di guerra, sono stati costruiti”. A suo avviso, “le autorità municipali hanno avanzato delle richieste ai genitori che non sono previste dalla legge”, “con lo scopo di scoraggiarli e alla fine farli rinunciare alla loro iniziativa”. La Mihatovic afferma che “senza una memoria del passato, non ci sarebbe diritto alla verità e alla giustizia, ma anche nessuna garanzia che ciò non si ripeterà più”. “Solo ricordando gli errori del passato e dicendo la verità sulla storia, possiamo contribuire a promuovere l’impegno per una società democratica e per i diritti umani e costruire una società pacifica e diversa senza il peso del pregiudizio e dell’odio”.
Viene notato inoltre che “è di fondamentale importanza che le autorità cittadine difendano i diritti di tutti i cittadini in modo equo e senza discriminazioni, soprattutto quando si tratta di commemorare la loro sofferenza in modo dignitoso”. Il Commissario esprime inoltre la sua disponibilità a visitare Prijedor e a impegnarsi con le autorità e con altri attori locali su questa e altre importanti questioni relative alla “gestione del passato”. La lettera della Mijtovic è stata inoltrata al ministro dei diritti umani e dei rifugiati della Bosnia-Erzegovina che ha chiesto il suo sostegno in merito.

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