Caldo: Coldiretti, “con le ultime partenze 15,4 milioni di italiani in vacanza a luglio”

“Il caldo record spinge le ultime partenze di luglio dalle città roventi e fa salire a 15,4 milioni gli italiani in vacanza durante il mese, con un aumento del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante gli aumenti delle spese e le preoccupazioni per la ripresa estiva dei contagi da Covid”. Lo evidenzia l’analisi Coldiretti/Ixe’ per il primo weekend con le intere giornate da bollino rosso sulle strade delle ferie estive che entrano nel vivo mentre la Penisola resta nella morsa dell’afa, con la colonnina di mercurio oltre i 40 gradi che spinge i cittadini a cercare refrigerio al mare, in montagna e in campagna. “Si tratta di valori nettamente superiori al 2021 e al 2020 anche se – sottolinea l’associazione – si continuano a contare per il mese 2,2 milioni di partenze in meno rispetto al 2019, l’anno prima della pandemia”.
Le vacanze 2022 registrano una netta preferenza sulle mete nazionali, secondo Coldiretti, da una maggiore prossimità ai luoghi di residenza, dal desiderio di riscoprire le bellezze d’Italia o dalla voglia di ritornare in posti già conosciuti dove ci si è trovati bene negli anni precedenti e si è più tranquilli rispetto ad ambiente, servizi e persone. “Ma – spiega Coldiretti – c’è anche una quota del 23% di italiani, quasi 1 su 4 tra coloro che viaggiano, che ha deciso di trascorrere una vacanza all’estero nonostante i timori legati alla difficile situazione internazionale, ai costi e ai disagi nel trasporto aereo”.
In piena estate è il mare a fare la parte del leone con luglio che – spiega Coldiretti – fa segnare tradizionalmente l’aumento dei listini per alloggio, vitto anche ombrelloni e lettini per toccare i valori massimi nella prima metà di agosto. Ma particolarmente apprezzate, oltre alle città d’arte, sono anche le scelte alternative per conoscere una Italia cosiddetta “minore” dai parchi alla campagna, dalla montagna fino ai piccoli borghi che fanno da traino al turismo enogastronomico, con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali che nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti.

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