Diocesi: Bologna, stasera apertura notturna straordinaria del Museo Olinto Marella

Dopo la prima apertura serale dello scorso 17 luglio, è programmata la seconda notte al Museo Olinto Marella, a Bologna, oggi, sabato 14 agosto. “Un’occasione per trascorrere una serata estiva alla scoperta di una storia affascinante e complessa, quella di un uomo che ha seguito la propria coscienza sapendo di lottare per una causa giusta, quella della carità integrale a sostegno dei piccoli senza speranza”, si legge in una nota.
“Parliamo di un uomo che poteva scegliere qualsiasi strada, ma che ha scelto gli ultimi, chi è invisibile. La sua carità non si preoccupava solo di aiutare e di sfamare chi era nel bisogno, ma cercava di donare loro un futuro da cittadini liberi e responsabili. La carità per lui era lo strumento di speranza per gli invisibili”, spiega l’arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi.
L’apertura straordinaria è organizzata in tre visite guidate, una ogni ora (alle 21, alle 22 e alle 23). L’accesso è libero fino al raggiungimento della massima capienza e, diversamente dalle normali visite, senza prenotazione. Ogni visita ha la durata di un’ora circa.
A seguito del recente decreto legge recante “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche”, sarà possibile accedere al Museo soltanto se provvisti di Green pass o in presenza di risultato negativo al test molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti.
“Il professore e sacerdote Olinto Marella aveva trasformato una casupola della nettezza urbana in una chiesa: la cattedrale dei poveri, dove oggi sorge il Museo Olinto Marella che vuole restituire alla memoria e al futuro un tassello importante della coscienza critica della città – spiega la nota –. Il museo racconta la straordinarietà del pensiero e della vita di Marella secondo le più moderne tecniche museali immersive, coinvolgendo lo spettatore in una visita unica ed emozionante”.
Gli spazi museali ospitano opere di giovani artisti che attraverso la fotografia, il documentario, l’illustrazione animata e la scultura integrata con il videomapping riportano al presente l’avventura di padre Marella e quella, in fondo, di un’intera città.
Il Museo, curato da Claudia D’Eramo, ospita quattro ambienti il cui allestimento multimediale è stato possibile grazie a un importante contributo della Fondazione Carisbo e grazie all’impegno del card. Matteo Maria Zuppi e dell’arcidiocesi di Bologna. Info: museo.operapadremarella.it.

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