Meeting di Rimini: Ippolito (Spallanzani), “necessario preparare i nostri sistemi di prevenzione, investimenti devono essere chiari”

(Rimini) “Test a tutti quelli che hanno difficoltà respiratorie, meno persone in ospedale e più visite a casa o in ambulatorio, un sistema sanitario nazionale che non si perda tra le autonomie delle Regioni”: è la ricetta di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”, per permettere “al nostro Paese di ripartire preparandosi a una possibile seconda ondata”. Intervenendo al Meeting di Rimini, Ippolito ha detto che “a marzo non eravamo pronti al coronavirus, adesso che abbiamo imparato a conoscerlo non abbiamo più scuse. Il virus non ha confine, non guarda alle competenze regionali ed è necessario preparare anche i nostri sistemi di prevenzione, per questo gli investimenti devono essere chiari. Non è possibile che le malattie infettive possano essere confuse con la gestione dei rischi”. Necessario per fare ricerca, investire nella ricerca. “Il numero dei morti lo conferma – ha aggiunto il direttore dello Spallanzani – Perché nessuno si aspettava così tante vittime nei Paesi più sviluppati”. Per Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, “nessuno può dire se ci sarà un’altra ondata epidemica. Non sappiamo quanto sarà grande o quando arriverà. Ciò che è certo è che non sarà mai della stessa portata che abbiamo vissuto alla fine di febbraio, marzo e buona parte di aprile. Il Paese adesso è in grado di garantire alcune strategie per circoscrivere e prevenire la diffusione del contagio, ma ci sono – ha concluso – ancora molti aspetti da potenziare per migliorarne l’efficienza”. Dal Meeting è giunta la conferma che il Governo e il ministro della Salute, Roberto Speranza, stanno lavorando per ampliare i posti letto in terapia intensiva dopo che già da 4mila presenti a gennaio sono passati a più di 9mila a luglio.

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