Coronavirus Covid-19: Balzanelli (118), “bene decreto Speranza, ma è necessaria visiera para droplet quale misura anti lockdown”

La riaccensione nel nostro Paese dell’epidemia da Covid-19 pone la necessità “di un approccio strategico globale che valorizzi in modo più realistico le strategie di protezione individuale e, quindi, della comunità nazionale”. Lo sostiene il presidente nazionale della Sis118, Mario Balzanelli, osservando che “la dinamicità della vita quotidiana e le esigenze plurali di mobilità, intrinsecamente correlate ai contesti più disparati della vita sociale, rendono difficilmente applicabile, sul lungo periodo, il rispetto del metro di distanziamento” e le stesse mascherine “non sono da considerarsi strumento di protezione duraturo facilmente gestibile da parte di chi le indossa, perché tendono, inevitabilmente, a produrre senso di soffocamento”. Per questo, prosegue, è determinante “promuovere la strategia di adozione di un kit di protezione individuale anti Covid-19 che abbia quale strumento fondamentale ed irrinunciabile la visiera anti–droplet” che “costa pochissimo, non deve essere continuamente sostituita, come le mascherine, necessita solo di sanificazione ripetuta, copre gli occhi, che la mascherina non copre, e consente una respirazione molto più agevole. La visiera anti-droplet, insieme alla mascherina, impedisce il contagio da Covid-19 e mette in sicurezza molto maggiore tutti”.
Di qui la proposta al governo: “Come già accaduto ad aprile 2020, con una lettera rivolta al presidente del Consiglio dei ministri Conte ed al ministro della Salute Speranza, supportata nei contenuti dalla nostra esperienza sul campo, che – proprio alla vigilia delicatissima della riapertura delle scuole – auspichiamo venga ascoltata, riproponiamo al Governo l’introduzione della visiera anti-droplet quale presidio fondamentale di protezione individuale da affiancare alle mascherine e comunque da indossarsi obbligatoriamente quando non ci si ritrovi nelle condizioni di utilizzare le mascherine”. Per Balzanelli, se si vuole scongiurare il rischio “lockdown, più o meno estesi (oggi le discoteche e domani, eventualmente, tutto il resto), ormai del tutto insostenibili per l’economia nazionale, occorre avere il sano realismo di continuare a varare misure istituzionali di prevenzione e di contrasto peraltro efficaci ma che siano più facilmente gestibili e condivisibili da parte dei cittadini che le devono consapevolmente attuare”.

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