Quaresima: mons. Loppa (Anagni), “ci chiede una ‘generosità costosa’ verso le famiglie dell’Albania colpite dal terremoto”

“Un tempo propizio per riconoscere di essere amati senza ‘se’ e senza ‘ma’”: così il vescovo di Anagni-Alatri, mons. Lorenzo Loppa, definisce la Quaresima nel messaggio inviato in questi giorni alla Chiesa diocesana. Nel testo, spiritualità e carità si intrecciano a più riprese e il presule ricorda che Dio è presente “non solo nella Parola e nei sacramenti, ma anche nella vita di tante persone sofferenti”. Riprendendo il messaggio per la Quaresima del Papa, mons. Loppa invita a sentirsi stretti nell’abbraccio del Cristo: “Abbandoniamoci subito a quell’esperienza di misericordia possibile solo in un ‘faccia a faccia’ con il Signore crocifisso e risorto”. Se “la guarigione del cuore porta a sentire compassione per la sofferenza degli altri, incita e condividere, rende più umani e orienta all’edificazione di un mondo meno abbruttito perché chiuso nell’egoismo”, l’invito del vescovo di Anagni è a una Quaresima della carità e a una “generosità ‘costosa’” che si esprime, come “frutto dolce e solido” della preparazione alla Pasqua, attraverso una raccolta solidale per le famiglie colpite dal terremoto nella diocesi di Tirana-Durazzo, in Albania. Lì – ricorda ancora mons. Loppa – operano tra gli altri il missionario vincenziano padre Luigi Cannato e suor Elizabete Saliqunaj delle Figlie della carità. Il vescovo di Anagni ricorda infine l’appuntamento con le “24 ore per il Signore”, che nella notte tra il 20 e il 21 marzo prevede l’apertura notturna di sei chiese nella diocesi, con adorazione eucaristica e possibilità di celebrare il sacramento della riconciliazione.

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