Incontro Cei sul Mediterraneo: card. Bassetti, “disarmare ogni uso blasfemo del nome di Dio in odio al fratello”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La peculiarità di questo ritrovarci – non in un convegno culturale, né per una conferenza – è quella di esprimere il nostro modo più autentico di vivere ed essere Chiesa, che dà voce alle difficoltà e alle domande dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, in un momento che per tanti di loro è davvero drammatico”. Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, spiegando che l’incontro “Mediterraneo frontiera di pace è “un incontro fraterno, tappa di un incontro fraterno, tappa di un percorso più ampio; un’iniziativa che ci chiama ad accogliere quanto lo Spirito Santo saprà suscitare in un confronto e in una discussione che, ne siamo certi, avverrà con franchezza”. Poi il presidente della Cei ha sintetizzato in una serie di imperativi la “vocazione comune” delle Chiese del Mediterraneo, partendo dalla loro “comune appartenenza mediterranea”:”Essere Chiese che ritornano costantemente alle sorgenti della fede per trasmettere ai giovani e alle future generazioni mediterranee la bellezza e la gioia del Risorto; essere Chiese delle beatitudini per contribuire a far germinare, con la ricchezza delle nostre molteplici tradizioni, la cultura nuova del Mediterraneo che non può non essere cultura dell’incontro e dell’accoglienza, pena il disordine incontrollato e la distruzione di intere civiltà; essere Chiese della profezia contro ogni sistema di potere e di arricchimento che genera iniquità, oppressione, guerre, crimini contro l’umanità, indifferenza, paure, chiusure; essere Chiese dei ‘martiri mediterranei’ che sanno riconoscere i segni dei tempi e che sono capaci di dialogo per ‘disarmare’ ogni uso blasfemo del nome di Dio in odio al fratello”.

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