Fratelli tutti: Riccardi, “populismo e non populismo polarizzano il dibattito politico”, “far crescere le comunità intermedie”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Nell’enciclica di Papa Francesco, che dedica un intero capitolo alla politica, “si apre un campo immenso”, in cui il Papa “riconosce la centralità della politica, ma dice anche che spesso assume forme che ostacolano cammino verso mondo diverso, cioè verso la fraternità”. Lo ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, rispondendo alla domanda del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Brni, durante la conferenza stampa di presentazione dell’enciclica “Fratelli tutti”. Il Papa, ha spiegato lo storico, “fissa due frontiere”: “Una sui valori e i limiti delle visioni liberali, su cui la Chiesa riflette da più di un secolo, e la riassume in questa frase: il mercato da solo non risolve tutto, che è un dogma di fede neoliberale”, definito “un pensiero povero e ripetitivo”.  Dall’altra parte, che per Riccardi è “l’aspetto più innovatore”, Francesco “parla di populismo e non populismo come due poli che polarizzano il campo del dibattito politico”. In particolare, “prende le distanze dal populismo, che ignora la legittimità dei bisogni dei popoli e rischia di far sparire dalla realtà e dal linguaggio la parola democrazia, e traccia una linea che si muove tra aggettivo e sostantivo: popolo e popolare”. Per il Papa, in altre parole, la “politica popolare” è quella “capace di proporre al popolo un ideale comune di crescita, ma anche di creare popolo, cioè risuscitare le comunità intermedie che fanno il popolo e che la verticalizzazione della globalizzazione ha fatto sparire riducendolo ad una massa”.

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