“Il 67% degli stranieri con permesso di soggiorno sono di lungo periodo”: lo ha detto Manuela De Marco, di Caritas italiana, curatrice del XXXIV Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes, presentato oggi a Roma. De Marco ha illustrato i principali dati del Rapporto, ricordando che i permessi di soggiorno sono 4.384.689, “di cui oltre 500.000 rilasciati per la prima volta, con il boom di richieste da cittadini bangladesi – ha spiegato De Marco -. Il Bangladesh ha fatto un balzo in avanti molto grande, così come il Perù, mentre la Cina arretra”. Una indagine Caritas/Migrantes contenuta nel rapporto ha poi messo in evidenza il problema abitativo: “il 60,7% degli stranieri vive in affitto e il 10,6% in un casa popolare. Solo l’8,6% ha casa di proprietà e il 20% vive in soluzioni più fragili e temporanee, presso amici o in alloggi di fortuna. Il 77,1% ha incontrato almeno un ostacolo nella ricerca della casa (costi elevati o episodi di razzismo), il 45,9% vive in case piccole e sovraffollate, il 40,2% in alloggi in cattive condizioni. Una situazione che fotografa un disagio”. Sul fronte lavorativo c’è invece poco incontro tra domanda e offerta (il 50% delle posizioni richieste non è evasa), nonostante il grande bisogno di manodopera. L’altro curatore del rapporto, Simone Varisco, della Fondazione Migrantes, ha messo in evidenza alcune novità che riguardano la scelta effettiva delle scuole da parte dei giovani stranieri: “Dal 2015/2016 c’è stato un +48% di licei, soprattutto scientifici, e +31% di istituti tecnici commerciali, con un calo del 2% degli istituti professionali. Il 68% sceglie gli istituti tecnici e il 32% i licei”. Riguardo agli episodi di devianza che coinvolgono i giovani stranieri, tra cui le baby gang, Varisco ha invitato a “prevenzione, educazione, formazione e informazione”, anche valorizzando il ruolo dello sport. Curiosa è l’analogia tra la percentuale di stranieri in Italia (9,2%) e degli atleti con background migratorio che hanno partecipato alle Olimpiadi di Parigi (9%). Sui media mainstream si parla invece poco, in generale, dei giovani (2,3% delle notizie), ancora meno dei giovani stranieri (1,5%).