Fuci: don Martinelli nuovo assistente ecclesiastico nazionale. Il benvenuto dagli studenti cattolici e “grazie” a don Regoli

(Foto Fuci)

“Con gioia la Federazione universitaria cattolica italiana accoglie la nomina da parte del Consiglio episcopale permanente della Cei di don Michele Martinelli, sacerdote della diocesi di Cremona, ad Assistente ecclesiastico nazionale per il triennio 2025-28”. Lo si legge in una nota diffusa dalla Fuci.
“A pochi giorni dal Giubileo dei giovani – dichiara don Martinelli –, che ha riempito non solo le strade, le piazze e le chiese di Roma, ma soprattutto i ragionamenti e gli affetti di molte persone, raccolgo volentieri e con gratitudine l’invito del Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale italiana a proseguire il mio cammino in compagnia anche delle giovani e dei giovani della Fuci. Se guardo la sua storia mi tremano le gambe, ma se penso ai volti dei fucini che ho già avuto modo di conoscere in questi anni di servizio nell’Azione cattolica italiana trovo la serenità per confermare la mia disponibilità”. “Riconoscente a chi mi ha preceduto nel servizio, per muovere i primi passi, desidero raccogliere insieme alle giovani e ai giovani della Fuci e dell’Ac le parole che Papa Leone ci ha consegnato nella splendida cornice di Tor Vergata: ‘La fragilità è parte della meraviglia che siamo’, ma siamo pure ‘un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono’”.
La presidenza nazionale della Fuci a sua volta afferma: “Don Michele rivolge queste parole alla Federazione all’inizio di questo nuovo cammino. Gli auguriamo di vivere con gioia il servizio a cui è stato chiamato, con la fiducia che insieme sapremo crescere nella fede, abitare con autenticità l’università e portare il Vangelo nel mondo”. A don Roberto Regoli, assistente uscente, “esprimiamo immensa gratitudine a nome di tutti i fucini e le fucine per l’impegno profuso nel triennio appena concluso”.
Don Regoli commenta: “Al termine del mio mandato da Assistente nazionale della Fuci sono qui a dirvi grazie per questo tempo condiviso e a ringraziare soprattutto Dio, il Signore della storia e della vita, per questa esperienza. In questi anni ho incontrato persone belle, in cammino, generose nel servizio, sinceramente credenti”.

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