Leone XIV: udienza, “Dio non si ferma davanti al nostro peccato”

(Foto Calvarese/SIR)

“Il Figlio di Dio si è addentrato nelle tenebre più fitte per raggiungere anche l’ultimo dei suoi fratelli e sorelle, per portare anche laggiù la sua luce”. Lo ha detto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla discesa di Gesù agli inferi, ha citato un testo apocrifo, il Vangelo di Nicodemo, che manifesta “l’umiltà di un Dio che non si ferma davanti al nostro peccato, che non si spaventa di fronte all’estremo rifiuto dell’essere umano”. L’apostolo Pietro ci dice che Gesù, reso vivo nello Spirito Santo, andò a portare l’annuncio di salvezza “anche alle anime prigioniere”: “È una delle immagini più commoventi, che si trova sviluppata non nei Vangeli canonici, ma in un testo apocrifo chiamato Vangelo di Nicodemo”, ha spiegato Leone XIV: “In questo gesto ci sono tutta la forza e la tenerezza dell’annuncio pasquale: la morte non è mai l’ultima parola”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi