Leone XIV: Veglia di Pentecoste, “camminare insieme in un mondo lacerato e senza pace”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Questa piazza San Pietro, che è come un abbraccio aperto e accogliente, esprime magnificamente la comunione della Chiesa, sperimentata da ognuno di voi nelle diverse esperienze associative e comunitarie, molte delle quali rappresentano frutti del Concilio Vaticano II”. È il saluto del Papa ai movimenti, alle associazioni e alle nuove comunità che questa sera, in decine di migliaia, affollano piazza San Pietro per la Veglia di Pentecoste, che si inserisce nell’appuntamento giubilare a loro dedicato. “La sera della mia elezione, guardando con commozione il popolo di Dio qui raccolto, ho ricordato la parola ‘sinodalità’, che esprime felicemente il modo in cui lo Spirito modella la Chiesa”, ha ribadito Leone XIV nell’omelia: “In questa parola risuona il syn – il con – che costituisce il segreto della vita di Dio. Dio non è solitudine. Dio è ‘con’ in sé stesso – Padre, Figlio e Spirito Santo – ed è Dio con noi. Allo stesso tempo, sinodalità ci ricorda la strada – odós – perché dove c’è lo Spirito c’è movimento, c’è cammino”. “Siamo un popolo in cammino”, l’identikit del Pontefice, secondo il quale “questa coscienza non ci allontana ma ci immerge nell’umanità, come il lievito nella pasta, che la fa tutta fermentare”. “In un mondo lacerato e senza pace lo Spirito Santo ci educa a camminare insieme”, l’auspicio per questo Giubileo: “La terra riposerà, la giustizia si affermerà, i poveri gioiranno, la pace tornerà se non ci muoveremo più come predatori, ma come pellegrini. Non più ognuno per sé, ma armonizzando i nostri passi ai passi altrui. Non consumando il mondo con voracità, ma coltivandolo e custodendolo, come ci insegna l’Enciclica Laudato si’”.

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