Libri: mons. Stagliano propone il primo volume di “teologia in ginocchio” che non perda nulla del rigore scientifico e non indulga al pietismo o al devozionismo

“La fede cattolica è fede che opera attraverso la carità. Il corpo a corpo del comandamento dell’amore di Gesù – che si incarna in ogni situazione concreta dell’umano – è verità da non indebolire, mai. Anzi, va sempre sottolineata affinché non si perda, non cada nell’oblio. Tuttavia questa stessa fede cerca l’intelligenza del credere”. E’ quanto scrive mons. Antonio Stagliano, presidente della Pontificia Accademia di Teologia nel volume “Teologia in ginocchio 1. Dio è sempre amore” (Ancora Editrice) dall’11 febbraio in libreria. Per il presule, promotore della Pop-Theology intesa come “carità intellettuale” a servizio dell’evangelizzazione, il pensiero della fede è “concreto”: “non cede all’intellettualismo, e però si cala nel profondo. Si impegna ad andare oltre la superficie, per non indulgere sul superficiale”. Nel volume mons. Staglianò parte da due domande impegnative: la teologia deve rinnovarsi? Nell’eventualità lo faccia, in che direzione? in questo saggio, primo volume di una riflessione che muove dalla suggestione di Han Urs von Balthasar sulla necessità di una “teologia in ginocchio” che non perda nulla del rigore scientifico e non indulga al pietismo o al devozionismo, ma stia “con la testa in cielo e i piedi per terra”.

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