Terra Santa: Gerusalemme, appello ai pellegrini del custode Patton e del patriarca Pizzaballa. “Alzate lo sguardo, è tempo di tornare nei Luoghi Santi”

(Foto SIR)

Un appello congiunto ai pellegrini perché tornino in Terra Santa: a lanciarlo dal piazzale antistante la basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, sono due figure chiave della Chiesa in Medio Oriente, il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton e il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa. L’appello è stato diffuso oggi dal Christian media Center (Cmc) della Custodia di Terra Santa, in concomitanza con la tregua a Gaza e della liberazione degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi, in seguito all’accordo tra Israele e Hamas mediato da Usa, Qatar ed Egitto. “Siamo, sembra, all’inizio di un nuovo periodo – afferma il card. Pizzaballa -. È iniziata la tregua, c’è il cessate il fuoco e siamo molto grati di questo. È l’occasione per ringraziare tutta la Chiesa universale che in questo anno ci è stato molto vicina e ci ha aiutato e sostenuta molto con la preghiera, anche con il sostegno concreto. Ora è tempo anche di continuare ad aiutare e sostenere questa Chiesa, riprendendo il santo viaggio, ritornare a Gerusalemme, ritornare in Terra Santa e visitare i luoghi, riportare in vita l’altro polmone di questa Chiesa che è il pellegrinaggio e la presenza dei pellegrini”. “Il pellegrinaggio assolutamente è sicuro. Non c’è pericolo – sottolinea il patriarca latino -. Ed è tempo ora di alzare lo sguardo e ritornare a Gerusalemme per riportare anche la gioia a tante famiglie cristiane che attendono con ansia il ritorno dei pellegrini. Quindi il mio invito, insieme al padre custode, è quello di cominciare in questo anno del Giubileo dedicato alla speranza di ritornare alle sorgenti della speranza che è l’incontro con Cristo risorto e riportare anche la speranza in tante famiglie cristiane. Tornate, vi attendiamo con gioia e con ansia”.

Appello ribadito anche dal custode Patton: “È un Anno giubilare e siamo proprio davanti alla chiesa del Santo Sepolcro, che è uno dei tre santuari giubilari indicati per la Terra Santa anche dal Santo Padre, insieme con Nazareth e con Betlemme. L’invito è ad essere pellegrini di speranza e a venire in Terrasanta come pellegrini, per ritornare alle radici della nostra fede, da un lato, ma anche per esprimere in modo molto concreto, anche attraverso il pellegrinaggio, la vicinanza alla piccola comunità cristiana di Terra Santa”. “Quando voi venite in pellegrinaggio – aggiunge il custode – voi fate sentire alla nostra comunità cristiana che fa parte di una famiglia che è universale e cattolica, è la famiglia dei cristiani, della Chiesa, che vive in tutto il mondo. E poi c’è anche una dimensione molto concreta di solidarietà. Quando voi venite in Terrasanta come pellegrini, al tempo stesso, date anche per la possibilità alla nostra gente di vivere dignitosamente del proprio lavoro. Come ha detto Sua Beatitudine il pellegrinaggio è sicuro, continuiamo a pregare che la tregua si stabilizzi e che dalla tregua si arrivi anche a un vero e proprio percorso e processo di pace. Venite, vi aspettiamo e abbiamo bisogno di voi”.

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