“Porre sempre al centro delle trasformazioni la persona umana e i suoi diritti”. Questo il monito espresso questa mattina dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento pronunciato a Lecce in occasione della cerimonia inaugurale del 70° anno accademico dell’Università del Salento.
“Nei primi Anni ’50, con l’Italia ancora dentro le difficoltà della devastazione della guerra, con i territori in difficoltà” ci sono stati “l’intuizione e il grande merito lungimirante – come è stato sottolineato poc’anzi – di cittadini, di persone, di coloro che hanno immaginato, proposto, assecondato, condiviso, appoggiato così diffusamente nel popolo del Salento la decisione di investire sulla cultura, non soltanto come decisivo elemento di crescita sociale, di piena cittadinanza di ciascuno, ma anche come motore di sviluppo del territorio”. “È stato quello un momento di Meridionalismo adulto, protagonista”, ha proseguito il Capo dello Stato, evidenziando come l’Ateneo che “ha contribuito allo sviluppo del territorio, continua a promuovere e accompagnare questo sviluppo”. Ma soprattutto, “offre, così come le altre Università del nostro Paese, in questo momento storico l’opportunità di dare una risposta alla ricerca di nuovi assetti nelle condizioni che mutano”. Siamo in presenza – ha osservato Mattarella – di “mutamenti così profondi, veloci e radicali, dalla intelligenza artificiale alla grande intensità di strumenti di comunicazione e di connessione” che “mutano le condizioni della vita del mondo e vi è l’esigenza di individuare nuovi equilibri. E questi vanno trovati attraverso la cultura”. Per questo nelle Università c’è bisogno di “stimolare la ricerca, la trasmissione del sapere nel collegamento tra le varie discipline di studio e di scienza, senza la loro separazione, ma con loro convergenza, interagendo fra di esse per porre sempre al centro di queste trasformazioni la persona umana”. “Vi è un’esigenza – ha rilevato – di richiamare in questi mutamenti così radicali e profondi, la centralità della persona, dei suoi diritti, della sua libertà”.