Domenica 29 dicembre l’arcivescovo Paolo Giulietti aprirà il Giubileo 2025 nell’arcidiocesi di Lucca. Alle ore 16 l’area pastorale Piana di Lucca si ritrova nella chiesa dell’Arancio, l’area pastorale Valle del Serchio si ritrova nella basilica di San Frediano e l’area pastorale Versilia si ritrova nella chiesa di Sant’Anna. Dopo una preghiera, da ognuno dei tre punti di ritrovo i fedeli in pellegrinaggio arriveranno prima alla chiesa dei Santi Giovanni e Reparata, per poi dirigersi nella cattedrale di San Martino per la messa presieduta dall’arcivescovo. Quanto raccolto durante l’offertorio verrà destinato a realizzare il segno giubilare diocesano “il polo della carità” nella città di Viareggio. La raccolta fondi per questo obiettivo continuerà in diocesi per tutto il 2025. “Tutta la Chiesa è chiamata a mobilitarsi, non tanto e non solo verso Roma, ma assumendo l’atteggiamento interiore di chi ‘va alla ricerca del senso della vita’ (n. 6). Una Chiesa tutta pellegrina, tutta in cammino per le vie di questo mondo travagliato e complesso, in continua e veloce trasformazione, nel quale i tradizionali riferimenti stabili uno dopo l’altro vacillano, lasciando disorientati, cioè privi di senso”. Questo si legge nel messaggio distribuito da mons. Giulietti all’arcidiocesi, invitando tutti a cercare il senso della vita, conservando la rotta sulla strada giusta con la speranza della meta. “Per dodici mesi saremo quindi sollecitati a tornare ‘Chiesa pellegrina sulla terra’, partecipando agli eventi romani come a quelli che si vivranno in diocesi, nelle aree pastorali o nelle comunità parrocchiali; raggiungendo le basiliche romane o le nostre chiese giubilari, a cominciare dalla cattedrale. Molti si metteranno fisicamente in cammino e il nostro territorio sarà chiamato a farsi ancor più accogliente per i pellegrini della Via Francigena o degli altri itinerari che attraversano la Lucchesia. Tutti, soprattutto, potranno scoprire che, se non si persegue con impegno una meta, la vita è priva di senso. Come scriveva il beato Pier Giorgio Frassati, che verrà canonizzato il prossimo agosto: ‘Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la Verità, non è vivere, ma vivacchiare’. La vita di chi, decidendo di non partire, rimane comodamente sdraiato sul divano”.