L’attenzione al tema della pietà popolare e al Mediterraneo. Sono questi i due principali motivi che hanno spinto Papa Francesco a compiere il suo 47° viaggio apostolico, in programma il 15 dicembre ad Ajaccio. Lo ha spiegato ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, nel briefing odierno. “È la prima volta che un papa visita la Corsica”, ha fatto notare il portavoce vaticano, “anche se Angelo Roncalli, quando era nunzio a Parigi, visitò l’isola nel 1952″. “Il Santo Padre si muove per incontrare la popolazione cristiana dell’isola e per partecipare all’incontro sulla religiosità popolare promosso dal cardinale Bustillo”, ha detto Bruni. Non a caso, il suo primo discorso sarà “una riflessione su un tema, quello della religiosità popolare, molto sentito in tutta la Francia, visti i tanti santuari che ne costeggiano il territorio. In Corsica, in particolare, è molto forte la presenza delle Confraternite e il culto della Vergine, la Madonnuccia, che protesse l’isola dalla peste quando era sotto il dominio genovese”. L’incontro con la gente dell’isola, con il popolo cristiano, sarà dunque centrale nel prossimo viaggio papale, “in una società in cui i riferimenti sono meno radicati del passato, soprattutto per quanto riguarda i giovani”, ha osservato Bruni, sottolineando come “il Mediterraneo farà da sfondo al viaggio, in un tempo caratterizzato dai conflitti che probabilmente troveranno eco nei discorsi del Papa, insieme al tema dei rischi della crisi ambientale alimentata dall’uomo”. Tre i discorsi che Francesco pronuncerà, più un ringraziamento conclusivo, tutti in italiano.