“I primi voli previsti dall’accordo ‘uno dentro uno fuori’, tra governo britannico e governo francese, sono decollati. Non sappiamo che cosa aspetta coloro che verranno rimossi dal Regno Unito. Rimaniamo profondamente preoccupati dalla mancanza di trasparenza e affidabilità che caratterizza l’implementazione di questo schema. Mentre è giusto combattere i responsabili del traffico di esseri umani, è moralmente sbagliato e orribile, da un punto di vista politico, incolpare le persone vittime di questo traffico”. Con queste parole, contenute in un comunicato, il “Jesuit Refugee Service UK”, Servizio di accoglienza dei rifugiati dei Gesuiti del Regno Unito, ha criticato l’accordo “uno dentro uno fuori” che il governo britannico ha concluso con quello francese circa un mese fa. Lo schema prevede che, per un anno, per ogni migrante arrivato sulle sponde britanniche su piccole imbarcazioni che il Regno Unito riporta in Francia, un altro migrante, con una forte probabilità di ottenere asilo in Gran Bretagna, venga accolto lì. Il primo volo Air France, previsto dall’accordo, con a bordo un migrante di origine indiana, è atterrato a Parigi ieri. Il Servizio di accoglienza dei rifugiati dei Gesuiti del Regno Unito conclude il comunicato invitando “tutti coloro che hanno a cuore la giustizia e la compassione ad incoraggiare il governo britannico e quello francese a rispettare i loro impegni e difendere il diritto di richiesta di asilo dei migranti” e ricordando l’appello di Papa Leone, a pochi giorni dal Giubileo dei migranti, ad essere “comunità di speranza”.