Diocesi: Bolzano-Bressanone, chiarimenti del vescovo Muser sul dramma degli abusi. Annunciata riforma strutture ecclesiali

(Foto Diocesi Bolzano-Bressanone)

Con il suo intervento al convegno pastorale 2025, il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, ha fatto il punto oggi sul cammino della diocesi. Nel suo discorso il vescovo ha svolto un’analisi autocritica delle attuali sfide riguardanti l’elaborazione degli abusi con un appello – precisa un comunicato della diocesi – al rinnovamento e all’adeguamento delle strutture e degli atteggiamenti ecclesiali. All’insegna del motto “Siamo forti nelle relazioni”, Muser ha sottolineato l’importanza della sinodalità “come percorso spirituale e come responsabilità concreta per una Chiesa che vive e sostiene l’incontro tra e per le persone”. “Mai negli ultimi 14 anni così tante persone mi hanno espresso la loro preoccupazione come in questi giorni”, ha affermato il vescovo Ivo Muser in riferimento al dibattito pubblico sul caso del trasferimento di don Giorgio Carli. Il vescovo ha ricordato gli errori commessi nella gestione della situazione, assumendosi personalmente la responsabilità e sottolineando l’importanza della trasparenza, dell’analisi critica e dell’azione coerente.
Esperti esterni, ha specificato il vescovo, sono stati incaricati di analizzare le procedure relative alla decisione e alla successiva revoca e di elaborare misure concrete che saranno integrate nel processo di riforma della curia già avviato e nel progetto “Il coraggio di guardare” per elaborare e prevenire gli abusi nella Chiesa. L’obiettivo, prosegue il comunicato, “è quello di evitare errori futuri, ripristinare la fiducia e rendere la Chiesa un luogo sicuro, soprattutto per i bambini e gli adolescenti”. “La fiducia non può essere pretesa, si può solo chiederla”, ha sottolineato Muser. Ciò che conta non sono le parole, ma le azioni concrete.
Entrando nel tema del nuovo anno di lavoro, il vescovo ha approfondito il cammino sinodale e la visione del futuro della diocesi che aveva immaginato nel convegno pastorale del 2023. In linea con i principi guida precedenti, quest’anno l’attenzione si è concentrata sul motto “Siamo forti nelle relazioni”. La sinodalità “è più di un metodo organizzativo”, ha sottolineato Muser, è un atteggiamento fondamentale della Chiesa: “La Chiesa vive di relazioni, non di funzioni”. Dal rapporto personale con Cristo nasce la missione della Chiesa di andare incontro alle persone nella loro vulnerabilità, soprattutto a quelle ai margini della Chiesa e della società. “Il nostro compito è un compito relazionale”, ha sottolineato il vescovo riferendosi a Papa Francesco e alla sua lettera Dilexit nos. Alla luce dei profondi cambiamenti nella società e nella Chiesa, il vescovo ha annunciato un radicale rinnovamento delle strutture ecclesiali. Parrocchie, unità pastorali, decanati e curia vescovile dovranno riorganizzarsi per consentire relazioni solide e vivaci. In conclusione, il vescovo ha invitato a considerare l’Anno Santo 2025 come un invito spirituale a camminare uniti come Chiesa e pellegrine e pellegrini di speranza.

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