“Vera uguaglianza non è quella formale di fronte alla legge, ma la possibilità data a tutti di realizzare le proprie aspirazioni e di vedere i diritti inerenti alla propria dignità garantiti”. Lo ha affermato Papa Leone XIV nell’udienza per il Giubileo degli operatori di giustizia, sottolineando come l’effettiva uguaglianza non coincida con l’astratta parità giuridica, ma con la concreta capacità di garantire a tutti accesso ai diritti fondamentali. Citando la Beatitudine evangelica “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia”, il Pontefice ha invitato a non fermarsi alla sanzione del male, ma a cercare di ripararlo. Da qui il richiamo all’impegno personale di chi opera nel campo della giustizia: “È necessario uno sguardo profondo verso il bene delle persone e il bene comune”. Leone XIV ha poi ricordato le parole di Sant’Agostino, per il quale senza giustizia non è possibile amministrare lo Stato. Il Giubileo, ha concluso il Papa, è occasione per riscoprire la centralità dei valori dimenticati e per riconoscere che “la grandezza della giustizia non diminuisce quando la si esercita nelle cose piccole, ma emerge sempre quando è applicata con fedeltà al diritto e al rispetto della persona in qualunque parte del mondo si trovi”.