“E ora la parola va allo Spirito Santo”. Così al Sir il direttore del settimanale “Parola di Vita” della diocesi di Cosenza-Bisignano, Enzo Gabrieli, a poche ore dell’inizio del Conclave. Dopo dodici Congregazioni e tanti incontri informali i cardinali, chiamati ad eleggere il nuovo successore di Pietro, “entrano nel silenzio. Dopo aver ascoltato la voce dei confratelli e la voce del popolo di Dio, ora è tempo di ascoltare Dio”. Con la messa per l’elezione del nuovo Pontefice nella basilica di San Pietro – aggiunge don Gabrieli – “ci si prepara in preghiera al Conclave”. Nella stessa giornata l’ingresso nella Cappella Sistina per il giuramento e poi l’extra omnes: “Fuori tutti coloro che non sono chiamati a questo grave compito di scegliere il Papa”. Il 267° successore di Pietro, “l’amico dello Sposo, sarà chiamato a guidare la barca della Chiesa tenendo la mano ferma sul suo timone”. Un “tornante difficile della storia” questo momento epocale – lo ha definito pochi minuti fa il sacerdote il cardinale Re, decano del Sacro collegio – che richiede una scelta eccezionale. Ai cardinali deve stare a cuore il Dio di Gesù Cristo e il bene dell’umanità. Il messaggio dell’amore dovrà guidare i passi del nuovo pontefice e di tutti i suoi discepoli. Un amore sul modello di Cristo che arriva fino al dono di sé. Tra i compiti del papa c’è il compito della comunione che la chiesa sia sempre casa e scuola di comunione anche nelle diversità. Ogni papa incarna Pietro e la sua missione in maniera unica. In ogni elezione del Papa è Pietro che ritorna. Ecco allora la grande responsabilità di mettere nelle mani giuste le chiavi di Pietro. Il mondo si aspetta tanto dalla Chiesa e il futuro pontefice dovrà raccogliere questa sfida”.