Quattro nuove targhe dedicate ad altrettanti testimoni della legalità sono state scoperte ad Andria, nel Giardino dei Giusti, all’interno del Parco intitolato al cardinale Corrado Ursi. Si tratta di targhe in onore di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta; di don Tonino Bello, vescovo e presidente di Pax Christi; di Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile di Palermo ucciso dalla mafia; e di Giacomo Matteotti, deputato socialista antifascista. Un omaggio alla memoria e un forte messaggio di impegno rivolto alle nuove generazioni, promosso dall’Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, rappresentata dal presidente nazionale Riccardo Di Matteo e dal segretario generale, commendator Michele Grillo, insieme alla Fondazione Gariwo – che da anni preserva la memoria dei Giusti nel mondo – al Forum Ambiente “Ricorda e Rispetta” e al Comune di Andria, rappresentato dalla sindaca Giovanna Bruno. Presente anche Giovanni Ricci, figlio di Domenico Ricci, caposcorta di Aldo Moro, che ha condiviso una toccante testimonianza, sottolineando “l’importanza di coltivare la memoria e di farla diventare un esempio di coraggio e dedizione per i più giovani”. La giornata si è aperta presso il Parco card. Ursi con l’inaugurazione ufficiale del “Giardino dei Giusti”, uno spazio simbolico dedicato a figure esemplari che hanno incarnato un alto senso del servizio allo Stato. “La presenza dei nuovi Giusti rappresenta un inno alla memoria e alla speranza – ha dichiarato Di Matteo – un gesto che segna l’inizio di una giornata nuova, illuminata dalla volontà di non dimenticare il passato e di impegnarsi per il bene comune. Questo momento ci ricorda che la memoria dei Giusti è un faro che ci guida verso valori eterni di giustizia e solidarietà”. E ha concluso: “È nostro dovere trasmettere questi valori e fare in modo che diventino un punto di riferimento per le future generazioni”.