Grande festa nella cattedrale cattolica di Novosibirsk, ieri, domenica 2 febbraio, per la consacrazione episcopale del gesuita Stephan Lipke che Papa Francesco il 12 settembre scorso ha nominato vescovo ausiliare della diocesi della Trasfigurazione, nella Federazione Russa. Il vescovo principale ordinante è stato il vescovo della diocesi, mons. Joseph Werth; accanto a lui il vescovo di Saratov Clemens Pickel e il vescovo Antoine Ilgit di Iskenderun. Alla celebrazione erano presenti i vescovi di tutte le diocesi russe, una nutrita rappresentanza di sacerdoti e religiose, il nunzio Giovanni D’Aniello, una rappresentanza della diocesi di Mosca, dove padre Lipke ha lavorato dal 2018, una delegazione dell’ambasciata tedesca in Russia – essendo Lipke nato in Germania nel 1976 – i genitori e la sorella del nuovo vescovo, rappresentanti delle altre chiese che sono in Russia. In tanti hanno preso la parola prima della benedizione conclusiva. “Un grazie enorme a voi che siete qui, un grande grazie a Dio”, ha detto il nuovo vescovo come risposta, dedicando il suo ringraziamento a partire dai suoi genitori e dalla sorella, e poi a ciascuno gruppo di persone presenti, in rappresentanza dei tanti luoghi e dei tanti compiti che si sono succeduti fin qui nella vita di Stephan Lipke. In una lunga intervista che la testata on line della diocesi gli aveva dedicato, alla domanda: “Diventerai vescovo nell’Anno giubilare della speranza. Cosa significa questo per te?”, padre Lipke aveva risposto: “Per andare avanti nella vita, non basta un ottimismo superficiale. Perché nessuno può prevedere le situazioni future. Ma si può andare, se si riesce a vedere anche solo quale potrebbe essere il passo successivo. Possiamo essere pellegrini della speranza se comprendiamo che ora è il momento di compiere il passo successivo”.