Consiglio europeo: Bruxelles, “summit informale” per discutere di difesa e rapporti con gli Usa di Trump

Bruxelles, 3 febbraio: Antonio Costa (Photo European Union)

Un’intera giornata in conclave per discutere attorno a un solo punto in agenda: rafforzare la capacità di difesa. Dalle 11 di oggi (intervento della presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola) fino a dopo cena i 27 leader Ue si ritrovano – per un Consiglio “informale” – presso il Palais d’Egmont a Bruxelles. Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, è stato invitato per il pranzo, mentre il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, per la cena (è la prima volta dalla Brexit che un premier britannico incontra tutti i leader europei). “In un panorama della sicurezza caratterizzato dalla guerra della Russia contro l’Ucraina, da crescenti attacchi ibridi e informatici contro gli Stati membri e dalla situazione in Medio Oriente, i leader dell’Ue discuteranno di difesa europea e di come rafforzare le capacità di difesa”, la comunicazione ufficiale del Consiglio europeo. “Una difesa efficace è un bene comune che va a beneficio di tutti gli europei”.

Il presidente António Costa (nella foto) ha specificato che la discussione si concentrerà sulle seguenti questioni: sviluppo delle capacità di difesa; finanziamento, comprese la mobilitazione dei finanziamenti privati, le modalità per utilizzare al meglio gli strumenti e il bilancio dell’Ue e ulteriori opzioni comuni che potrebbero essere valutate; rafforzamento e approfondimento dei partenariati.
Sotto la lente di ingrandimento appaiono però anche i rapporti transatlantici: da quando è tornato Donald Trump alla Casa Bianca l’Unione europea, e anche Regno Unito, guardano con apprensione al futuro. Sulla politica estera Trump sta spiazzando i tradizionali alleati (Canada, Regno Unito, Ue), alzando barriere, anche commerciali, verso Cina, Messico, Panama. Ha persino minacciato militarmente un territorio europeo, la Groenlandia (parte della Danimarca). Inoltre non mostra idee chiare su come porre fine alla guerra in Ucraina (aveva promesso di risolverla in 48 ore…).
Certamente oggi si discuterà di collaborazioni tra le forze di difesa europee e di finanziamento allo sviluppo dell’industria bellica, pur sapendo che la difesa è una prerogativa politica nazionale, non comunitaria.

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