Quasi la metà dei 14,8 milioni di bambini rifugiati in età scolare nel mondo sono esclusi dal sistema scolastico. Sono quindi 7,2 milioni i bambini rifugiati che non hanno accesso a scuola, come emerge dall’ultimo report sull’istruzione di Unhcr. Soprattutto durante le emergenze umanitarie, la scuola protegge i bambini rifugiati, riducendo i rischi di reclutamento forzato in gruppi armati, di lavoro minorile, di sfruttamento, di violenza sessuale e di genere, di gravidanze e di matrimoni precoci.
Garantire accesso all’istruzione, per portare colore e speranza nella vita di tantissimi bambini in fuga da guerre e violenze, è l’obiettivo di “Coloriamo il futuro dei bambini rifugiati”, la campagna di Unhcr. I fondi raccolti andranno a sostenere il programma di Unhcr “Primary Impact” in 26 Paesi del mondo, che mira ad assicurare l’accesso a scuola a 250mila bambini entro il 2027. Fra i vari interventi previsti nel programma, il miglioramento delle infrastrutture scolastiche attraverso, fra le altre cose, la costruzione e ristrutturazione di aule e la fornitura di banchi; la fornitura di materiali didattici comprese le uniformi e zaini; l’assistenza economica per consentire alle famiglie di affrontare le spese legate alla scuola; la formazione degli insegnanti; il sostegno psicosociale e per la salute mentale dei bambini.
“La scuola salva la vita dei bambini rifugiati, le prove sono evidenti. Sui banchi, i bambini sono protetti da sfruttamento, abusi, violenze, reclutamento forzato, matrimoni precoci. Ma non solo, attraverso l’istruzione un bambino rifugiato può lasciarsi alle spalle i traumi e tornare a vivere una rassicurante normalità, un fattore essenziale per una sana crescita psicofisica. Inoltre, solo attraverso la scuola i bambini rifugiati possono integrarsi in un nuovo Paese, socializzare, imparare e potranno così, un giorno, realizzare i loro sogni e aspirazioni a beneficio loro e delle comunità che li hanno accolti o del loro Paese, quando ci saranno le condizioni per tornare a casa”, commenta Laura Iucci, direttrice della raccolta fondi di Unhcr Italia. Come emerge dal report di Unhcr, solo il 65% dei bambini rifugiati frequenta la scuola primaria.
“Per la sopravvivenza di un bambino rifugiato, la scuola non è meno importante del cibo, di un alloggio, delle cure mediche. Per Unhcr, infatti, in una situazione di emergenza, assicurare immediato accesso all’istruzione ai bambini in fuga dalla violenza è una priorità, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti perché le risorse disponibili non sono sufficienti. Per questo faccio un appello: doniamo tutti al numero 45588 inviando un SMS o chiamando da rete fissa. Coloriamo insieme il futuro dei bambini rifugiati”, conclude Iucci.
Fino al 23 febbraio la campagna può essere sostenuta inviando un sms al numero solidale 45588 o chiamando da rete fissa.