
“Quante animosità anche tra militanti di partiti differenti… per quanto tempo ci siamo guardati in cagnesco!”. Lo ha evidenziato oggi pomeriggio Elena Granata, vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, introducendo la costituente “La rete di Trieste. (Perfino) più di un partito” in svolgimento al Th Hotel Carpegna di Roma. In occasione della 50ª Settimana sociale, ha ricordato, si è vissuta “una cordialità trasversale”, secondo la definizione di Giorgio Vittadini. In quel clima è emerso come “non esiste più uno spazio ‘prepolitico’: ci siamo ricordati reciprocamente che ogni azione, ogni scelta è politica”. D’altra parte anche Papa Francesco “è politico quando parla di clima, ambiente e della natura sfruttata dalle attività umane. È politico quando promuove la fraternità universale. È politico quando difende il diritto alla casa, alla terra e a un lavoro dignitoso. È politico quando affronta i temi della pace, dell’intelligenza artificiale, della bellezza, della letteratura”. A partire da questo esempio, “nessuno di noi può stare in panchina”. In un’epoca nella quale prevale l’“io”, Granata ha evidenziato che “abbiamo a cuore la salute ma non ci mobilitiamo per la sanità pubblica. Abbiamo a cuore l’educazione ma non ci mobilitiamo per la scuola. Abbiamo a cuore il benessere personale ma non ci mobilitiamo per la difesa dell’ambiente”. Questo succede in Italia mentre – ha osservato – “in altri Paesi si scende in piazza per difendere ciò che sta a cuore alle persone”. “Non c’è crisi nel nostro tempo che non richieda un’attitudine e una capacità cooperativa” così come “una convergenza per affrontare i grandi problemi del Paese”.