Nota pastorale Irc: Diaco (Cei) al Sir, “competenza e passione educativa per parlare a mente e cuore dei ragazzi”

“La nota dei vescovi italiani esce nella ricorrenza dell’Intesa tra il ministero dell’Istruzione e la Cei che, 40 anni fa, ha rinnovato la presenza dell’insegnamento della religione (Irc) nella scuola. Non è però la celebrazione di un anniversario, bensì un modo per riaffermare il valore di questa disciplina nel contesto attuale”: lo spiega al Sir Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei. “Il cambiamento epocale che stiamo attraversando – prosegue – rende infatti quanto mai preziosa un’esperienza come quella dell’Irc che presenta la bellezza di un patrimonio di valori e di cultura e promuove il dialogo come metodo educativo”.
Per il direttore dell’Ufficio Cei, “nelle parole dei vescovi leggiamo anche la gratitudine e la fiducia nei confronti degli insegnanti di religione per il servizio che svolgono nella scuola e per la scuola. Un servizio molto impegnativo e non sempre compreso nella sua identità, ma anche diffusamente apprezzato da tutte le componenti della scuola, a cominciare dagli studenti stessi e dalle loro famiglie”.
Alla domanda su che cosa debba puntare oggi un docente di religione per suscitare e mantenere l’interesse per la materia e, se possibile, trasmettere un messaggio educativo “forte”, Diaco replica: “Tante cose sono cambiate nella scuola in questi anni, ciò che rimane un punto saldo per l’insegnante di religione è la relazione educativa. Non solo con l’intera classe, ma con ciascun alunno: ascoltandolo, valorizzando la sua presenza e responsabilizzandolo nel lavoro didattico. Nel docente di Irc la competenza professionale e la passione educativa si incontrano per offrire ai bambini e ai giovani un patrimonio vivo, che parla anche oggi alla loro mente e al loro cuore”. L’interesse per la materia, conclude, “nasce nei ragazzi quando riconoscono in chi sta loro davanti un adulto significativo e quando scorgono nei diversi contenuti dell’Irc qualcosa che può aiutarli a crescere”.

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