“In un tempo segnato da conflitti e divisioni crescenti, abbiamo bisogno di testimonianze autentiche di gentilezza e carità umana per ricordarci che siamo tutti fratelli e sorelle”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i membri del Comitato per il Premio Zayed per la Fratellanza umana 2026. “Le parole non bastano”, il monito di Leone XIV, sottolineando che “il Premio Zayed per la Fratellanza umana è nato da un momento cruciale nel dialogo interreligioso: la firma del Documento sulla Fratellanza umana da parte di Papa Francesco e bisogna coltivarlo continuamente, attraverso le nostre azioni concrete”. “Rimanere nel regno delle idee e delle teorie, senza riuscire a dar loro espressione attraverso atti frequenti e pratici di carità, alla fine farà sì che anche le nostre speranze e aspirazioni più care si indeboliscano e svaniscano”, la citazione della Dilexi te. “Le varie tradizioni religiose, ognuna delle quali possiede un’eredità spirituale propria, possono offrire un grande contributo a servizio della fraternità”, ha ribadito il Pontefice nel suo discorso in inglese: “Il Premio Zayed onora sia le istituzioni sia gli individui che hanno compiuto azioni concrete per dimostrare compassione e solidarietà, offrendo esempi tangibili su come possiamo promuovere oggi la fratellanza umana”.