Giovani e periferie: Con i bambini e Openpolis, “la condizione di partenza si riflette troppo spesso sugli esiti educativi”

“In città come Catania, Napoli e Palermo circa il 6% delle famiglie si trova in potenziale disagio economico, vale a dire nuclei con figli la cui persona di riferimento ha fino a 64 anni e dove nessun componente è occupato o percettore di pensione da lavoro”. Si tratta di “valori anche 4-5 volte superiori rispetto a quelli rilevabili in città del centro-nord”. Dentro una stessa città, “i divari possono risultare ancora più ampi”. A Catania ad esempio, a fronte di una media cittadina del 6,2%, si va dal 3,1% del terzo municipio al 9,3% del sesto. A Napoli, si va dal 3% di quartieri come Arenella e Vomero al 9,2% del quartiere di San Pietro a Patierno. È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio #conibambini presentata oggi a Roma, alla camera dei deputati.
La condizione di partenza si riflette troppo spesso sugli esiti educativi. Gli abbandoni precoci della scuola colpiscono soprattutto il Mezzogiorno: “Ha lasciato la scuola prima del diploma delle superiori o di una qualifica oltre il 25% dei giovani a Catania, il 19,8% a Palermo, il 17,6% a Napoli. Si tratta anche delle città in cui oltre uno studente su 5 arriva in terza media con competenze del tutto inadeguate in italiano. La dispersione implicita ed esplicita resta elevata soprattutto tra i ragazzi provenienti da famiglie svantaggiate. La quota di abbandoni precoci è infatti più elevata proprio tra i figli di chi non ha il diploma, con divari particolarmente ampi in città come Cagliari (16,3% le uscite precoci dal sistema di istruzione in media nel comune, quota che sale al 31,9% tra i figli dei non diplomati)”.

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